Sicurezza sul lavoro, dall’assessore poche risposte

Ritardi pesanti nell’attuazione delle delibere regionali sul rafforzamento dei servizi di prevenzione e una quasi totale assenza di risposte sull’applicazione del nuovo testo unico della sicurezza. Queste le accuse che le segreterie regionali di Cgil-Cisl-Uil muovono alla Giunta e ai vertici delle aziende sanitarie regionali, rilanciando la richiesta di un incontro urgente con l’assessore regionale alla salute Vladimir Kosic.
«Più di un mese fa – scrivono in una nota unitaria Giuliana Pigozzo (Cgil), Maurizio Cappellin (Cisl), e Fernando Della Ricca (Uil) – avevamo presentato all’assessore alcune proposte sulla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da inserire negli indirizzi per la programmazione della attività delle aziende sanitarie regionali. In quell’occasione avevamo anche segnalato i pesanti ritardi nell’attuazione delle delibere regionali in materia di preveznione e sicurezza sul lavoro, alcune delle quali risalenti perfino al 2002. Tra queste il Piano triennale della prevenzione, che comprendeva  12 obiettivi d’intervento con relativo cronogramma. Avevamo inoltre sollecitato la convocazione del Comitato regionale di coordinamento per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che attendiamo da oltre un anno. Ma le risposte non sono arrivate».
I sindacati, che chiedono chiarimenti anche sulle modalità di attuazione – «finora oscure – del nuovo testo unico sulla sicurezza, ribadiscono le proposte già presentate a novembre all’assessore: «Raddoppiare gli organici dei servizi di prevenzione, garantendo nel contempo che ogni servizio impieghi quotidianamente almeno metà dell’orario complessivo in attività esterne;  vincolare una quota specifica del fondo sanitario regionale alla tutela della salute ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro, prevedendo sanzioni a carico delle aziende inadempienti; predisporre bilanci dettagliati sulle attività specifiche svolte azienda per azienda; dare integrale attuazione sia agli strumenti regionali di programmazione sia agli accordi sottoscritti a livello territoriale».