Sanità, quello che Kosic non dice

«È difficile credere che i servizi sanitari e assistenziali possano realmente migliorare, in presenza di un taglio dello 0,4% nei finanziamenti e di 415 posti nel personale, tra operatori e professionisti». Orietta Olivo, responsabile welfare della segreteria regionale Cgil, risponde così alle dichiarazioni e ai dati dell’assessore alla Salute. «Kosic – dichiara Olivo – ha ragione quando dice che i cambiamenti sono necessari, ma i risultati positivi da lui rivendicati sono tutt’altro che scontati».
LUCI E OMBRE. Positivo, per Olivo, il calo dei ricoveri ordinari, così come la crescita dei servizi territoriali dichiarata dall’assessore. «Kosic trascura però altri dati che smentiscono la sua lettura – prosegue Olivo – come i circa 40mila “codici bianchi” al pronto soccorso di Trieste, quasi la metà degli accessi totali, o il forte deficit di personale nell’Ass Isontina, dove il rapporto è di 2,5 infermieri ogni 10 mila abitanti, a fronte di un valore ideale compreso tra i 3,5 e i 4,5».

CAUTELA. Da interpretare con cautela, secondo Olivo, anche il calo dei ricoveri in Rsa che emerge dai dati: «Parte di questo calo nasce anche da circostanze non certo positive, come il venir meno dei 20 posti letto dell’Ospizio marino di Grado, chiuso da ormai sette mesi, con un saldo negativo di circa 2.500 giornate di ricovero complessive rispetto al 2009».

EMERGENZA PERSONALE. La Cgil traccia quindi un quadro molto diverso da quello dell’assessore. Oltre ai tagli, preoccupano in particolare i vincoli al turnover introdotti dalla finanziaria regionale 2010: «Nel 2010 – spiega Olivo – gli ingressi  di personale sono stati 696 e le uscite 1111, con una perdita di 415 posti. E nel 2011, essendo confermati i blocchi al turnover, l’emergenza è destinata ad aggravarsi».