Sanità, preoccupano i richiami della Giunta al Libro verde di Sacconi

La Giunta regionale ha annunciato per la prossima primavera un nuovo Piano sociosanitario per la cui stesura ritiene necessario «il contributo di tutti gli attori del sistema attraverso un confronto aperto e costruttivo». Nello stesso tempo fa sapere che tale iniziativa prenderà avvio con la  diffusione del Libro verde sul welfare, che si è iniziato a predisporre.
Su queste affermazioni dell’assessorato competente vorremmo soffermarci esprimendo alcune prime considerazioni. Intanto è necessario disporre di un quadro di dettaglio degli esiti prodotti dalle azioni contenute nel precedente Piano, perché non vorremo attardarci per mesi su discussioni che poi non avranno effetti pratici, come è già troppe volte accaduto. Conveniamo che la tutela della salute delle persone richiede un vasto impegno dentro al quale Regione ed enti locali, anche se con ruoli e compiti diversi, costituiscono gli attori centrali e sono i primi responsabili delle politiche che essi vogliono adottare. Apprezzabili risultano le sinergie con esperienze provenienti da altre regioni, ma meglio farebbe la Giunta Tondo a valorizzare le tante competenze e professionalità già presenti in regione, meglio e diversamente di quanto ora si stia facendo.
È bene anche rammentare che il «confronto aperto e costruttivo» coi sindacati non può essere una rituale formalità, come quello sulle Linee di gestione 2009 e anche sulla questioni che riguardano l’ambito sociale. L’attività di concertazione con le forze sociali, infatti, è partecipazione concreta alla formazione delle scelte e delle decisioni.
Ma veniamo al Libro verde. Il documento della Giunta regionale su “Indirizzi pluriennali delle politiche sanitarie, sociosanitarie e sociali”, pubblicato a settembre, e le stesse Linee per la gestione 2009 confermano il legame con le tesi del ministro Sacconi, che teorizza l’insostenibilità economica nel tempo del sistema socio-sanitario, assieme ad altre scelte inquietanti che puntano in sostanza a destabilizzare il sistema stesso.