Friulia, assurde le ipotesi di trasferimento della sede

Spostare la sede di Friulia da Trieste all’Interporto di Cervignano non darebbe nessun vantaggio concreto alle imprese partecipate, in compenso comporterebbe un impoverimento del tessuto socio economico del capoluogo regionale.
Se l’intenzione di questa Giunta è di venire incontro alle esigenze degli imprenditori, sul fronte dell’intervento finanziario e nei processi di ricapitalizzazione delle aziende, occorre un ragionamento globale su ruolo, operatività, finalità e sinergie di tutte le finanziarie regionali. Serve una politica industriale regionale che indichi le linee generali di sviluppo; senza un disegno di crescita armonico e complessivo ogni intervento sul piano finanziario rischia di produrre effetti lontani dalle attese.
Friulia rappresenta un patrimonio di competenze professionali di altissimo livello, che la Regione ha l’interesse diretto a valorizzare e preservare. Voci e annunci di riorganizzazione, tra l’altro al di fuori di ogni procedura sindacale, non fanno altro che deteriorare il clima lavorativo di un’azienda che è fondamentale nel supporto di quasi un centinaio di imprese regionali oggi impegnate a combattere la crisi.
La Cgil chiede che la Giunta Regionale apra un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali confederali, per concertare una linea di intervento coordinato per quanto riguarda Friulia, Mediocredito, Frie e Finest. Occorre da subito impegnarsi su un confronto di merito; alzare polveroni politici non giova ai lavoratori e –tantomeno- alle imprese che si dice di voler agevolare.
Franco Belci, segretario Cgil Fvg
Mattia Grion, segretaio Fisac Cgil Fvg