Sicurezza sul lavoro, la Giunta passi dalle parole ai fatti

Vincolare il 2% del Fondo sanitario regionale alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, già a partire dalla Finanziaria regionale 2010. Potenziare il sistema di prevenzione e vigilanza, con l’obiettivo di arrivare al raddoppio dei  servizi di medicina del lavoro delle aziende sanitarie. Obiettivo che deve essere parte integrante del prossimo Piano socio-sanitario triennale. A chiederlo, con Giuliana Pigozzo, è la segreteria regionale della Cgil Friuli Venezia Giulia, alla luce dei dati emersi in occasione della 59° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Nel ribadire le richieste avanzate assieme a Cisl e Uil e sostenute anche da una raccolta di firme avviata la scorsa estate a livello regionale, la Cgil denuncia il mancato avvio di un confronto tra Regione e parti sociali in materia di sicurezza: «Allarmati dalle modifiche che il Governo nazionale ha apportato con decreto al testo unico sulla sicurezza del 2008 – dichiara la Pigozzo – abbiamo più volte invitato la Regione a rafforzare l’azione di prevenzione e i programmi di formazione sulla sicurezza. Ma finora non è stato fatto alcun passo concreto, nonostante gli impegni già assunti in materia. Se davvero la Giunta regionale punta a ridurre almeno del 25% degli infortuni entro il 2013, come affermato dall’assessore Molinaro, è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti».
Quanto alla riduzione degli infortuni registrata negli ultimi anni dall’Inail, per la Cgil sarebbe gravissimo abbassare la guardia. «Nonostante la riduzione dei casi – spiega la Pigozzo – il numero di morti bianche e degli infortuni gravi resta altissimo, con un enorme costo sociale ed economico. Viene inoltre sottovalutato l’aumento delle malattie professionali, un fenomeno che andrebbe invece monitorato e contrastato con grande attenzione».