Sciopero metalmeccanici e reti Enel, in arrivo un venerdì caldo
«Il rinnovo del contratto nazionale è la risposta fondamentale per contrastare la crisi, dare stabilità al settore e rilanciare il sistema industriale del Paese». È quanto scrivono le segreterie regionali dei sindacati metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm nel volantino che annuncia lo sciopero nazionale del comparto, proclamato per l’intera giornata di domani, venerdì 20 giugno. Si tratta dell’ennesima mobilitazione indetta da Fiom, Fim e Uilm dall’inizio della trattativa sul rinnovo del contratto, scaduto ormai da un anno (30 giugno 2024): salgono così a 40 le ore di sciopero proclamate a sostegno della trattativa Federmeccanica-Assital, ferma dopo lo stop deciso dalle controparti datoriali. Bloccato, ad aggravare il quadro generale, anche il tavolo sul rinnovo del Ccnl Confapi (piccole e medie imprese), scaduto alla fine dello scorso anno (il volantino sulle rivendicazioni).
Sono circa sessantamila in Friuli Venezia i lavoratori coinvolti dai due rinnovi e forte è l’appello dei sindacati a proseguire la lotta «finché il negoziato non sarà aperto e raggiunto un accordo». Un accordo, rimarcano Fiom, Fim e Uilm, che «non serve soltanto ad aumentare i salari, ma anche a contrastare la precarietà, estendere i diritti, rafforzare la sicurezza sul lavoro». Questi i grandi temi al centro della piattaforma e delle manifestazioni indette per domani in tutto il Paese. Per i lavoratori del Friuli Venezia Giulia l’appuntamento è a Udine, con un corteo che si radunerà dalle 9.30 in piazzale Diacono, per partire alle 10.15 in direzione di piazza Venerio, sede del comizio finale, che sarà concluso da Fabio Bernardini, della segreteria nazionale Fim (il volantino sulla manifestazione regionale).
A rendere più calda la giornata di domani anche lo sciopero nazionale dei dipendenti di E-Distribuzione (gruppo Enel), sempre della durata di 8 ore, il terzo indetto da Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec per protestare contro le condizioni di lavoro all’interno del gruppo. Le tre sigle denunciano «politiche aziendali sulla pelle dei lavoratori, un degrado progressivo e a tratti irreversibile delle relazioni industriali, continui ordini di servizio per sopperire alla cronica mancanza di personale, turni massacranti che non aumentano la produttività ma rendono soltanto più tossico il lavoro di tutti, depauperando un settore altamente strategico come quello elettrico». Da qui la richiesta di politiche coerenti con la necessità di investire sulle reti: «I lavoratori di E-Distribuzione – questo l’appello di Filctem, Flaei e Uiltec – vogliono che i progetti e gli investimenti sul Pnrr e per la proroga delle concessioni vengano affrontati in modo coerente e con gli organici necessari» (il volantino di Filctem, Flaei e Uiltec)