Casa e povertà, l’allarme del Sunia: “Rilanciare le politiche abitative”
«Gli allarmanti dati sulla povertà emersi del rapporto annuale della Caritas confermano che la questione abitativa non può essere ignorato né rimandata. Occorre pertanto rilanciare una politica nazionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale e per l’offerta di alloggi a canone calmierato e soprattutto sostenibile. Serve inoltre riformare le politiche di sostegno all’affitto, rifinanziando il fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione». È quanto dichiara Renato Kneipp, segretario regionale del Sunia, il sindacato inquilini e affittuari che fa capo alla Cgil.
«Povertà e disagio – dichiara ancora Kneipp – crescono anche nell’ambito degli occupati, confermando che il lavoro povero è una delle piaghe che affiggono il Paese. Ed è una piaga che colpisce doppiamente chi vive in affitto. È inaccettabile che il lavoro non rappresenti più una garanzia di sicurezza economica, mettendo a dura prova soprattutto le famiglie con figli, strette nella morsa tra i salari bassi, l’inflazione e i costi abitativi in continuo aumento».
La casa, per il Sunia, «deve essere un diritto e non un privilegio e l’Italia deve essere un Paese dove avere un lavoro significa poter costruire un futuro dignitoso». Da qui l’esigenza di rilanciare le politiche per la casa, «che devono tornare a essere una priorità per il Paese», e di «tutelare in particolare le famiglie con figli, gli anziani, le giovani coppie, colpite in modo sproporzionato dall’aumentare dei costi fissi, primi tra tutti quelli dell’abitare».