Scuola, dopo lo sciopero nazionale agitazione anche in regione

Saranno almeno cinquecento i lavoratori della scuola, dell’università, della ricerca e della formazione che dalla nostra regione raggiungeranno Roma per partecipare alla manifestazione di venerdì 11 dicembre, che si terrà in occasione dello sciopero nazionale  proclamato dalla Flc-Cgil. A comunicarlo è il segretario regionale Natalino Giacomini: «Abbiamo organizzato diversi pullman – annuncia – che partiranno domani sera da tutti i capoluoghi di provincia».
Temi della protesta i tagli alla scuola pubblica, all’università, alla ricerca e alla formazione, il mancato rinnovo dei contratti, l’assenza di un piano di stabilizzazione dei precari, il rinvio dell’elezione delle Rsu. Ma oltre alle questioni nazionali, la Flc denuncia anche l’esito negativo del confronto sugli organici aperto da settembre con l’Ufficio scolastico regionale: «La dotazione organica assegnata dal ministero al Friuli Venezia Giulia – spiega Giacomini – era di 13.094 posti e tale è rimasta, confermando il taglio di quasi 1.000 posti. L’intervento dell’Ufficio scolastico regionale, quindi, non ha prodotto alcun risultato».
Da qui l’annuncio di una nuova mobilitazione a livello regionale: « La Flc – dichiara ancora Giacomini – proclamerà la sospensione delle prestazioni aggiuntive dal 7 gennaio fino al 28 febbraio 2010. Questo per rimarcare che i problemi denunciati dal sindacato all’apertura dell’anno scolastico 2009-2010 restano irrisolti. In particolare è fortemente pregiudicato il sostegno agli alunni diversamente abili, non viene garantita come in passato l’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica, l’attività di sorveglianza e di supporto ai docenti è compromessa visto i tagli dei collaboratori scolastici, le incombenze di natura amministrativa sono aumentate, a fronte della riduzione dei posti».
Pesanti anche i tagli sui precari: «Quelli rimasti senza lavoro in regione – sottolinea il segretario Flc – non sono 29 come annunciato dal direttore dell’Ufficio scolastico, ma secondo i nostri calcoli si aggirano sui 300-350. Ventinove, probabilmente, sono i lavoratori che potranno beneficiare dal decreto “salva-precari”, che si rivolge ad una platea molto esigua».