Riforma sanitaria, urgente un confronto con la Giunta

Un confronto chiarificatore ed urgente sullo stato dell’arte di una riforma sanitaria dai risultati ancora incerti: a richiederlo sono Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia, che, all’indirizzo dell’assessore, fanno pervenire anche un documento unitario, che richiama ad impegni e criticità. «Pur condividendo i principi della riforma, i risultati attesi – esordisce in sostanza il testo – stentano purtroppo a vedersi»,, tanto che i tre sindacati mettono nero su bianco una serie di priorità su cui intervenire da subito: dalla piena operatività dell’accordo integrativo regionale con i medici di medicina generale (il cui termine di giugno non può essere assolutamente fatto slittare) alla questione centralissima ed attualmente irrisolta della continuità assistenziale.
«Manca ancora – sottolineano per le tre sigle, Orietta Olivo, Luciano Bordin e Marta Gruarin – un impegno strutturato ed omogeneo sul territorio rispetto a questa tematica, ovvero al passaggio dei pazienti dall’ospedale alle strutture intermedie, soprattutto nella fase riabilitativa. Oggi, infatti, è ancora la famiglia, con difficoltà enormi, a farsi pienamente carico del paziente alla sua dimissione ospedaliera, anziché il sistema territoriale e quello dell’assistenza domiciliare». Sotto la lente d’ingrandimento di Cgil, Cisl e Uil c’è, dunque, anche il potenziamento dell’assistenza territoriale, accanto alla riorganizzazione della rete ospedaliera, soprattutto attraverso una riduzione dei doppioni e gli accorpamenti, avendo, però, come obiettivo l’eccellenza e le reali necessità dei territori.
Attenzione, poi – si legge nel documento – anche al sistema delle emergenze, con diverse richieste di merito: il potenziamento e la redistribuzione delle ambulanze sul territorio regionale con presenza costante di un professionista a bordo, il processo di omogeneità delle procedure che necessita di un serio programma di formazione, il maggior collegamento delle strutture dell’emergenza e dell’urgenza oltre i confini provinciali, la creazione di punti di primo intervento e il potenziamento dell’uso dell’elisoccorso in orari notturni. «Se poi – aggiungono Olivo, Bordin e Gruarin – si vuole che la riforma sia reale occorre far chiarezza anche sul tema imprescindibile del personale, rispetto al quale chiediamo una programmazione e riorganizzazione che veda lo stesso personale, sanitario, tecnico ed amministrativo, assieme a quello da stabilizzare e a quello in ingresso dai concorsi, coinvolto in un progetto contrattato e condiviso».
Sempre sul fronte del lavoro, Cgil, Cisl e Uil guardano con preoccupazione anche agli effetti delle esternalizzazioni che potrebbero derivare dal neo costituito ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi. «Dobbiamo prestare grande attenzione – commentano i tre sindacalisti – alle pesanti ricadute sociali che potrebbero ingenerarsi: per questo ribadiamo nuovamente la necessità, tutt’oggi insoddisfatta, di sottoscrivere un accordo che garantisca, nella predisposizione delle gare d’appalto, l’introduzione di clausole sociali e il loro rispetto da parte degli appaltatori».
Restano ferme , infine, le richieste sia sullo stato del Piano della prevenzione, sia sulla presentazione del primo Piano Sociale Fvg, tassello indispensabile, assieme al percorso di riqualificazione delle case di riposo, per implementare e migliorare l’integrazione socio-sanitaria.