Poste, inaccettabile il piano di riorganizzazione in Fvg

È singolare che Poste Italiane comunichi tramite un’intervista a “Buongiorno regione”, su Rai 3, l’intenzione di intervenire razionalizzando o chiudendo 30 uffici postali nella provincia di Udine, 10 nella provincia di Pordenone e 4 in quella di Gorizia.
Il progetto sarebbe legato ad un progetto nazionale che prevede la chiusura di 4mila uffici postali. Progetto che non è stato oggetto di alcuna discussione, a livello nazionale o territoriale, visto che alle organizzazioni sindacali è stato fornito solo il piano relativo al 2010 e nulla si sa su quello che succederà nel 2011. Questo atteggiamento non consente una corretta e trasparente discussione e non può quindi trovare la nostra condivisione.
L’azienda ha voluto tranquillizzare gli ascoltatori, ma non dice la verità: la situazione del personale ha raggiunto livelli insostenibili. A fine 2010 almeno 50 lavoratori, nelle sole province di Udine e Pordenone, hanno accettato l’incentivo offerto dall’azienda e hanno chiuso il rapporto di lavoro, aggravando ulteriormente una situazione in cui il personale già non era sufficiente a garantire le aperture di tutti gli uffici: di questo si sono accorti i clienti, che trovano chiusi i piccoli uffici postali e intasati quelli più grandi, dove sono costretti a lunghe attese.
Gli uffici si chiudono senza neppure informare i sindacati: a Prata e Aviano, ad esempio, l’azienda ha deciso la chiusura del turno pomeridiano senza fornire nessuna giustificazione ai sindacati. Le sedi decisionali si sono spostate a Mestre, e probabilmente il Friuli Venezia Giulia è troppo distante. Attendiamo ancora le nomine di direttori di uffici importanti. Anche la riorganizzazione del recapito, che ha interessato le città capoluogo di provincia non sta funzionando. La situazione più grave è a Udine; i postini non riescono a smaltire tutta la corrispondenza e gli infortuni aumentano.
Nell’incontro tenutosi lo scorso 18 gennaio abbiamo evidenziato le difficoltà all’azienda, che non è stata però in grado di prospettarci nessuna soluzione. Anzi si pretende di riorganizzare il recapito, prevedendo che i postini lavorino dal lunedì al venerdì anche nella provincia di Gorizia e in quella di Pordenone a partire dal 1° febbraio. Questo mentre a Pordenone si attendono ancora le nomine di due responsabili che sono indispensabili per consentire la riorganizzazione.
A fronte della avvenuta liberalizzazione del mercato postale, Poste opera come se fosse ancora un monopolista, incapace di garantire quella qualità del servizio che è l’unico fattore che può garantire anche l’occupazione.
Emanuela Bizi, coordinatrice regionale Poste Slc-Cgil Fvg