Occupazione, si allunga l’elenco delle aziende in crisi

Si rafforzano, purtroppo, i segnali di crisi che provengono dall’economia friulana. Se il primo semestre aveva evidenziato una sostanziale tenuta, triangolo della sedia a parte, dal periodo estivo in poi c’è stato un brusco rallentamento, in particolare nei settori legati al mercato dell’automobile e delle costruzioni.
Immediate le conseguenze in termini di ricorso alla cassa integrazione ordinaria, straordinaria e alla mobilità si sta allungando. Partendo dal comparto metalmeccanico, sono ferme la De Simon di Osoppo e la Reda di Artegna, con oltre 100 lavoratori in cassa integrazione straordinaria. Procedure di Cigo (cassa integrazione ordinaria) sono state aperte invece per tutti i 750 dipendenti dell’Automotive Lighting di Tolmezzo, con due settimane di stop nel bimestre ottobre-novembre, per 130 alle Ferriere Nord di Osoppo, che si fermeranno una settimana al mese di qui a dicembre, 40 alla Dm Elektron di Buia. Le procedure più recenti riguardano la Spav di Martignacco, con 25 lavoratori coinvolti, la Cga di Cividale, dove la richiesta è per 50 dipendenti, la Pilosio di Feletto (25 posizioni), e la Raco di Attimis, dove il ricorso potrà interessare fino a un massimo di 250 lavoratori, con periodi di Cigo che verranno concordati di settimana in settimana nel bimestre novembre-dicembre. A fornire i dati è la Fiom , con il segretario regionale Gianpaolo Roccasalva e Maurizio Balzarini, segretario territoriale dell’Udinese e Bassa Friulana. «Ma altri indicatori preoccupanti – commenta Giuseppe Fantin, della segreteria Fiom di Udine – sono il forte ricorso e il crescente numero di contratti a termine o interinali non confermati».
Lunga la lista delle crisi, strutturali o cicliche, anche nel settore legno, come rivela il segretario regionale della illea Cgil Villiam Pezzetta. Centocinquanta, complessivamente, i lavoratori in cassa integrazione straordinaria in seguito alla chiusure della Faram di Faedis, ai 60 esuberi della Effezeta e ai 40 della Snaidero. Un altro centinaio i posti lavoro persi tra Italsvenska di Manzano, Marie di Garzitto (Pavia di Udine) e Iride (Iride), dove sono state aperte procedure di Cigs o mobilità. Stanno invece facendo ricorso a cassa integrazione ordinaria molte aziende del triangolo della sedia e zone limitrofe. Nella lista fornita da Giuseppe De Zotti, responsabile Fillea per il manzanese, figurano Sedie Friuli, Musig Sedie, Segheria Friuli, Zilco 2, Legnotecnica, Piemme 7, Bolzicco Romano, Costantini, Lineased, Ifa, Paldax, Fagiani, Ilmex, 2C, Tulisso, Bp Sedie, Segheria 3B, con un totale di circa 150 lavoratori coinvolti. Un elenco lunghissimo, ma che non comprende il comparto artigiano: il numero di posti di lavoro persi o a rischio, pertanto, è sicuramente più alto.