Megale: Cisl e Uil riflettano su effetti divisione sindacale

«La crisi occupazione, che nel 2010 rischia di essere più grave rispetto al 2009, richiederebbe che anche Cisl e Uil riflettessero sugli effetti della divisione sindacale: l’unico soggetto che din qui ne ha goduto – prima con l’accordo separato sui contratti, poi con la dichiarazione d’intenti sull’arbitrato – è il Governo. Un Governo che, a differenza di quanto avviene in altri Paesi come la Francia , non ha ancora messo in campo una vera strategia contro la crisi». È quanto ha dichiarato il segretario confederale Agostino Megale intervenendo al Congresso della Cgil regionale Fvg, in corso al centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano (Udine).
«Da 20 mesi a questa parte – ha aggiunto Megale – solo la Cgil è rimasta in campo contro le politiche economiche del Governo, per sostenere i propri obiettivi e la propria piattaforma. Per affrontare meglio questa crisi, dando risposte concrete ai lavoratori e ai pensionati, sarebbe invece necessario rilanciare l’unità del sindacato, anche attraverso nuove regole di democrazia e di rappresentanza, consapevoli che la ricostruzione dell’unità non può che passare da una grande battaglia politica delle idee. Una battaglia che noi intendiamo fare fino in fondo».
Parlando della crisi, Megale ha sottolineato che «essa non è espressa soltanto dai numeri della cassa integrazione e della disoccupazione, ma è testimoniata dalle condizioni reali delle persone, lavoratori e pensionati». Due le priorità per affrontarla: «Da un lato l’estensione dei diritti e delle tutele a garanzia del posto di lavoro, dall’altro la difesa e l’incremento dei redditi reali attraverso una prima restituzione fiscale a lavoratori e pensionati. Questo è ciò che abbiamo chiesto con lo sciopero del 12 marzo. Solo così – ha concluso Megale – si può contrastare una caduta dei consumi e delle condizioni di vita che colpisce ormai la metà delle famiglie italiane».