Isee, nessun’altra proroga ma si cerca una via d’uscita

di Anna Buttazzoni UDINE I sindacati chiedono più tempo, oltre il 30 aprile appena approvato dal Consiglio regionale. Difficile però che la giunta conceda un altro slittamento nell’applicazione dei nuovi criteri per il calcolo dell’Isee. Possibile, invece, la ricerca di una via d’uscita alternativa per ridurre i disagi. E’ la sintesi dell’incontro di ieri a Trieste tra la presidente Debora Serracchiani, gli assessori alle Politiche sociali, Maria Sandra Telesca, e al Lavoro, Loredana Panariti, con I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Sul tavolo le complicazioni dei Centri di assistenza fiscale (Caf) nel compilare le dichiarazioni. Le presidente e gli assessori hanno ripetuto che la Regione non ha alcuna competenza sull’Isee, ma gli esponenti della giunta hanno anche sottolineato di aver ben presente le difficoltà che incontrano i Caf nel compilare le dichiarazioni. Ma l’esecutivo si è impegnato a essere parte attiva per convocare un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, così da individuare le possibile soluzioni tecnico-organizzative più opportune, anche sentendo altre Regioni italiane.
Emanuele Iodice della Cgil ha rappresentato l’esigenza di una proroga più lunga. «Quello dell’Isee è un problema dei cittadini della regione e la proroga dev’essere robusta, almeno fino a ottobre o novembre, anche se la Regione – ha raccontato Iodice – ritiene complicato procedere con ulteriori slittamenti. La giunta ci ha chiesto un quadro più completo dei dati sul numero di Isee da compilare, da 100 mila a 150 mila, su quanti sono gli addetti impegnati nell’attività e una stima del fabbisogno. Abbiamo garantito che lunedì avranno i dati e dopo la Regione chiederà un nuovo incontro con i sindacati, i Caf, i sindaci e i responsabili dell’Inps, per capire se sarà possibile un potenziamento del servizio», ha concluso Iodice.
«Non vogliamo lasciare la Regione con il cerino in mano – ha aggiunto Luciano Bordin della Cisl -, ma un percorso condiviso deve proseguire per attenuare il problema». In Fvg l’anno scorso i Caf hanno elaborato circa 100 mila dichiarazioni Isee. La dichiarazione è regolata da norme nazionali e i Caf si occupano di effettuarne il calcolo proprio a seguito di una convenzione nazionale. Ecco perché gli esponenti della giunta anche ieri hanno ripetuto di non avere competenze per modificare le regole. Serracchiani, Telesca e Panariti vogliono però una via d’uscita, una soluzione che porti a superare le criticità per arrivare all’elaborazione dei nuovi Isee in modo più rapido. Soprattutto per evitare che lo stesso problema si ripresenti il prossimo anno.