Infortuni, si investe troppo poco in prevenzione

Cgil, Cisl e Uil del Friuli-Venezia Giulia non ci stanno: «Sul tema della sicurezza si fa ancora troppo poco: ora basta. Serve un impegno straordinario, anche in termini finanziari, per mettere un freno agli infortuni sul lavoro». All’indomani dell’incidente a Fincantieri, dove ha perso la vita un operaio di 43 anni, i sindacati confederali mettono sotto accusa l’inerzia con cui ancor oggi si continua ad assistere a «tragedie quasi quotidiane».
«Si sente parlare tanto di sicurezza, vigilanza, telecamere da installare sulle nostre strade per garantire l’incolumità dei cittadini, con costi di milioni di euro – commentano Franco Belci, Giovanni Fania e Luca Visentini, segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil –, e intanto gli ispettorati che dovrebbero vigilare sui posti di lavoro continuano ad essere sotto organico, a dispetto del maggiore rigore imposto dalla nuova normativa». Una situazione assolutamente «paradossale e inaccettabile per i sindacati», che ribadiscono: «Occorre una vigilanza continua e più attenta, perché il caso di ieri dimostra che questi incidenti non si verificano soltanto nelle piccole realtà dove magari le norme sulla sicurezza sono meno presidiate, ma anche nelle strutture più grandi, in linea teorica più sicure».
Da qui l’appello a un «impegno straordinario sotto il profilo finanziario»: «È indispensabile – dichiarano Belci, Fania e Visentini – investire maggiori risorse nella formazione, vero perno su cui far ruotare tutto il sistema della prevenzione. A maggior ragione in Friuli-Venezia Giulia, regione che continua a detenere la maglia nera per gli infortuni sul lavoro, con in testa proprio la provincia isontina».