Commercio, Tondo faccia la sua parte e mantenga le promesse

No all’aumento del tetto delle 29 domeniche, no alle deroghe territoriali sul limite alle aperture festive. Questo l’appello della Cgil regionale, preoccupata per l’evolversi del dibattito sul disegno di legge Ciriani.
«La promessa che era stata fatta in campagna elettorale, quella sul limite massimo di venti domeniche,  è già stata ritirata a metà», dichiarano Ezio Medeot della segreteria regionale e Franco Barera, segretario della Filcams-Cgil Friuli Venezia Giulia, che criticano l’innalzamento del tetto da 20 a 29 domeniche e la deroga per i negozi sotto i 400 metri di superficie. «Se ci saranno ulteriori ripensamenti – assicurano – la risposta dei lavoratori sarà forte». Un monito rivolto direttamente al presidente della Giunta Renzo Tondo, definito «il grande assente» nel dibattito in corso. «Non vorremmo che le divisioni sempre più profonde emerse nel centrodestra – spiegano ancora Medeot e Barera – preludessero a un ulteriore annacquamento della legge. Se così fosse, l’impianto del provvedimento ne uscirebbe profondamente stravolto: cosa che sarebbe censurabile dal punto di vista etico, perché contraria agli impegni presi in campagna elettorale, ma anche nel merito». La Cgil definisce «prive di senso» le argomentazioni a favore di una deroga per Trieste e per Gorizia e «strumentali» gli allarmi sul rischio di esuberi connesso alla limitazione delle aperture festive. «Il limite alle aperture domenicali – argomentano i due sindacalisti – non inciderà sul fatturato complessivo del settore. A parte il fatto che i negozi potranno restare aperti la domenica per 29 settimane su 52, più di una su due, nelle restanti 23 i consumatori spalmeranno gli acquisti su 6 giorni invece che su 7. Se il lavoro calerà, non sarà certo per effetto delle minori aperture domenicali: le cause  vanno cercate in una crisi dei consumi che colpisce soprattutto i lavoratori e i pensionati a basso reddito. Invece che sulla deregulation del lavoro festivo, quindi, le aziende dovrebbero puntare sul contenimento dei prezzi. Quanto agli orari, piuttosto che spingere sulle domeniche sarebbe preferibile incrementare le fasce di apertura nei giorni feriali, materia sulla quale il sindacato ha sempre manifestato la propria disponibilità».