Industria, Enti locali e fisco: la Cgil a congresso indica le priorità

Non solo una crisi che ha bruciato 22mila posti di lavoro in 5 anni e quasi 7mila nel 2013, vedendo inoltre schizzare a livelli record la cassa integrazione. Al congresso della Cgil Fvg, aperto oggi a Zugliano (Udine) dal segretario generale Franco Belci, si sono affrontati anche altri temi, dall’autonomia speciale alla sanità, dal fisco a una riforma degli enti locali che la Cgil giudica improrogabile. Al centro dell’intervento di Belci  anche i rapporti tra la Cgil e la Giunta guidata da Debora Serracchiani, rappresentata a Zugliano dal vicepresidente e assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello, salito sul palco dopo Belci e dopo i segretari di Cisl e Uil, Alberto Monticco e Giacinto Menis.  Sul palco anche il segretario confederale Cgil Fabrizio Solari, presente in sala Giorgio Cremaschi, primo firmatario della mozione “Il Sindacato è un’altra cosa”, alternativa al documento presentato dalla segretaria generale Camusso “Il lavoro decide il futuro”. Ad aprire i lavori, in una sala affollata da oltre duecento delegati, in rappresentanza di 113mila iscritti, il saluto di don Pierluigi Di Piazza, presidente del centro di accoglienza Ernesto Balducci, che ospita per la seconda volta consecutiva il congresso della Cgil Fvg.

GIUNTA “PRESENTE”. «Il piano del lavoro che abbiamo presentato un anno fa prima delle elezioni regionali – ha detto Belci parlando ai delegati – è il metro che ci consente di misurare lo stato di attuazione del programma e di esprimere un giudizio complessivamente positivo sull’operato della Giunta, sebbene il passo riformatore abbia subito rallentamenti anche vistosi». Alla Giunta il segretario riconosce «una presenza assidua, politica e personale, in tutte le crisi industriali, da Electrolux a Ideal Standard, da Latterie Friulane alla Ferriera, crisi che per dimensioni e importanza travalicano ormai i confini regionali, come dimostra anche la scelta delle segreterie nazionali Cgil-Cisl-Uil di celebrare il Primo Maggio a Pordenone».

CRISI E SPECIALIT??. La crisi, per Belci, è anche il vero banco di prova sul quale ricostruire le ragioni di un’autonomia speciale che oggi, ha detto il segretario, «deve fare i conti con unaa diminuzione dei trasferimenti pari a un quinto del bilancio e con le minore entrate erariali che derivano dagli effetti della crisi e dal patto Tondo-Tremonti». Se da un lato la specialità deve essere usata per combattere «l’irrazionalità delle pulsioni secessioniste» che percorrono il Nordest dal Veneto al Friuli e a Trieste, essa deve essere esercitata soprattutto sulle scelte concrete, e in particolare «su tre direttrici, utilizzando al meglio – ha spiegato Belci – la competenza primaria che la Regione ha in materia di industria, ordinamento degli Enti locali e quella che ha acquisito dopo la Finanziaria del 2011 in materia di addizionale regionale Irpef e Irap».

LE RICHIESTE. Sul fronte delle politiche industriali, la Cgil vede «indicazioni importanti» nella bozza del piano “Rilanciaimpresa” della Giunta, ma chiede «una discussione approfondita con le parti sociali», rivendicando anche una forte attività di controllo sugli effetti delle azioni, per valutarne l’efficacia e la coerenza con gli obiettivi. Non disgiunta dai temi della crisi la proposta di una riforma delle autonomie locali che, partendo dal protocollo sul comparto unico recentemente siglato con Regione, Anci e Upi, «operi un profondo cambiamento della macchina amministrativa, anche attraverso atti normativi che avvino il processo di riorganizzazione e sollecitino la velocizzazione dei procedimenti, l’abbattimento dei tempi delle risposte, la semplificazione delle procedure che possono rendere la pubblica amministrazione del Fvg un valore aggiunto per la competitività del territorio». Fondamentali in quest’ottica anche la mobilità e la formazione del personale, mentre sul rinnovo contrattuale del comparto la Cgil, che rivendica «aumenti non superiori a quelli previste dai contratti nazionali», chiede alla Giunta di «istituire un gruppo di lavoro che affronti immediatamente la materia e dia tempi precisi per arrivare a delle linee guida».

FISCO. Riguardo alle al fisco, se sull’Irap la Cgil conferma la disponibilità a discutere su crediti di imposta selettivi legati al mantenimento dell’occupazione, sull’Irpef il punto di partenza è l’accordo a suo tempo siglato con  la Tondo per la riduzione dell’addizionale sui redditi sotto i 15mila euro, per una spesa complessiva di 12 milioni di euro. «La Giunta – spiega Belci – ha inserito questo titolo nel “Rilanciaimpresa”, con l’obiettivo dichiarato di sostenere i redditi dei lavoratori di Electrolux. Un intervento condivisibile se sarà rivolto a tutti i cittadini, lavoratori e pensionati, confermando o innalzando la riduzione dell’aliquota per i redditi sotto i 15mila euro e prevedendo un decremento anche per lo scaglione successivo». Le risorse necessarie, per la Cgil, andranno quantificate in sede di discussione sulle variazioni di bilancio, che dovranno essere l’occasione anche per adeguare gli interventi su altri settori, a partire dalla sanità, e che per la Cgil «saranno un’importante cartina di tornasole del rapporto con la Giunta».

SANIT??. La manovra estiva, quindi, dovrà portare una parziale correzione di rotta sul taglio di 80 milioni al bilancio sanitario deciso in Finanziaria. «Abbiamo sostenuto fin dall’inizio – ha spiegato Belci –  l’impostazione dell’assessore Telesca, anche quando ci ha spiegato che era necessario operare tagli, pur sapendo che questi avrebbero avuto riflessi sul personale, a cominciare dai contratti a termine. Riconosciamo all’assessore di aver praticato finora il metodo del confronto in modo trasparente ed aperto, ma non abbiamo firmato una cambiale in bianco, e lo ribadiamo ora di fronte all’evidente rallentamento subito dalla riforma, legato alla difficoltà della maggioranza, in particolare del Pd, ad affrontare alcuni nodi strategici per timore degli effetti che scelte nette avrebbero potuto avere sulla campagna per le amministrative di maggio. Il tema della riorganizzazione dei piccoli ospedali, infatti, è scomparso dal dibattito, né abbiamo visto interventi per eliminare doppioni». Da qui la richiesta, dopo la presentazione delle linee guida, di «aprire subito il confronto per arrivare alla presentazione in Consiglio della legge di riforma a settembre».

LE VERTENZE. Numerosi i passaggi della relazione sulle grandi vertenze in atto, rispetto alle quali Belci rimarca l’importanza del gioco di squadra svolto da Giunta regionale e sindacato. Dove questo è mancato, com’è accaduto per Ideal Standard per le divisioni tra le regioni coinvolte, anche i risultati ne hanno risentito. Riguardo al futuro del sito di Orcenico, da parte sua, la Cgil torna a sollecitare l’impegno della Giunta nella ricerca di una soluzione positiva. Diverso il caso di Electrolux, vertenza nella quale il fronte è stato compatto e dove «la presidente Serracchiani- secondo Belci – può continuare a svolgere una funzione importante, visto anche il suo ruolo a livello nazionale». Bene il gioco di squadra anche sulla Ferriera di Servola, «sia pure con l’inaccettabile eccezione dell’Autorità portuale», mentre nella vertenza su Latterie Friulane, che ha visto aspre tensioni sul fronte sindacale, Belci auspica che «la soluzione condivisa alla quale si è giunti possa ora migliorare attraverso una riflessione collettiva di tutti i soggetti coinvolti».

CONFINDUSTRIA. Guardando ai rapporti con Confindustria, Belci ribadisce da un lato la totale bocciatura da parte della Cgil del piano proposto da Unindustria Pordenone come risposta all’emergenza industriale, ma muove critiche anche al presidente regionale di Confindustria Giuseppe Bono: «Da un presidenza forte come la sua – queste le parole del segretario – ci aspettiamo un ruolo propositivo, capace di valorizzare al meglio le competenze di cui dispone Confindustria. Ma vorrei sentire dal presidente Bono meno voli pindarici sul welfare aziendale, meno battute sul fatto che i mali dell’Italia sono i troppi delegati sindacali e qualche idea originale in più. La sua lunga esperienza di manager può diventare un valore aggiunto nel dibattito tra parti sociali e istituzioni, purché si esca dal perimetro di discorsi ritriti sul costo del lavoro e ci si preoccupi di immaginare progetti imprenditoriali capaci di valorizzare le forze e le specificità del territorio, senza insistere sul mantra del costo del lavoro, dimenticando che l’emergenza vera è l’occupazione giovanile».

LAVORO. Ed è proprio a proposito di occupazione che Belci, pur valutando positivamente il pacchetto di misure annunciato dall’assessore Panariti con l’avvio di Garanzia Giovani, chiede una maggiore visione d’insieme e l’avvio di una discussione capace di affrontare una volta per tutte il tema del reddito di inserimento e del reddito di cittadinanza. Una discussione che deve coinvolgere le parti sociali e tutte le forze politiche che hanno presentato proposte in materia».