Formazione professionale, la Regione riveda le sue scelte

«La formazione e l’istruzione professionale non possono diventare l’anello debole del nostro sistema scolastico. È indispensabile pertanto rivedere i contenuti dell’accordo regionale in materia di integrazione tra istruzione e formazione». A chiederlo è Natalino Giacomini, segretario Flc-Cgil Friuli Venezia Giulia, che esprime la contrarietà del sindacato sull’impostazione seguita in regione: «L’intesa recentemente firmata tra l’assessorato alla Formazione e l’ufficio scolastico regionale – dichiara – è in chiaro contrasto con le linee guida approvate a dicembre in sede di Conferenza Stato-Regioni. Questo per ragioni di metodo, non essendo stati coinvolti i sindacati e gli altri soggetti interessati, ma soprattutto nel merito delle scelte che sono state adottate sulla formazione e sull’istruzione professionale, relegate in un ruolo subalterno ai licei e agli istituti tecnici».
Questo il tema al centro di un organizzato oggi all’Enaip di Pasian di Prato, alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione Roberto Molinaro. A lui all’assessore alla Formazione Angela Brandi la Cgil chiede di riaprire il confronto sull’integrazione tra istruzione e sistema formativo. «Nella convinzione – puntualizza Giacomini – che la formazione continua a rivestire un ruolo strategico per le esigenze di rilancio dell’economia e dell’occupazione. A confermarlo anche i quasi 2.600 neoiscritti che nell’anno scolastico 2010-2011 hanno scelto le prime classi degli istituti professionali e degli enti formativi, il 24% del totale dei neoiscritti alla scuola di 2° grado».