Dimensionamento scolastico, manca una regia regionale

Il 19 novembre si è volto in regione un incontro tra sindacati di
categoria, Regione e Ufficio scolastico sul dimensionamento scolastico
in vista all’anno 2019/2020. La Flc-Cgil ha segnalato la mancanza di un
piano pluriennale che dia una stabilità al servizio scolastico: ogni
anno si tenta infatti di accontentare i desiderata di alcuni sindaci o
dirigenti su aperture di nuovi indirizzi, o sul mantenimento, in deroga
alla legge regionale, di  istituti, plessi, classi o sezioni che
andrebbero sicuramente rivisti se ci fosse un coordinamento regionale
sulle effettive necessità, teso a ottimizzare il servizio scolastico su
tutto il territorio. Purtroppo, invece, le logiche territoriali
continuano a prevalere sull’esigenza di un’effettiva organizzazione e
regia regionale.
LE CRITICIT??. Abbiamo segnalato una volta di più le
grossissime difficoltà che le nostre scuole stanno incontrando: carenza
di dirigenti scolastici, di direttori dei servizi amministrativi,
assistenti, collaboratori scolastici. Mancano anche docenti nelle scuole
dell’infanzia e primaria, nonostante il bando di concorso triennale sia
stato appena bandito, con grosse difficoltà di garantire ai bambini un
effettivo diritto allo studio. Abbiamo poi denunciato la disastrosa
situazione in cui versano l’ufficio scolastico regionale, attualmente
senza dirigente e in attesa del terzo cambio in due anni, e gli uffici
territoriali, i cui organici sono diminuiti del 65% negli ultimi 10
anni.
ACCORPAMENTI. Abbiamo espresso la nostra contrarietà sugli
accorpamenti che alcuni sindaci e istituti scolastici hanno proposto per
risolvere il problema dell’assenza dei dirigenti. Da parte nostra, in
particolare, siamo stati critici sull’accorpamento proposto nel
pordenonese tra gli Isis Mattiussi e Pertini, mentre abbiamo sostenuto
la proposta dei sindaci e dei dirigenti scolastici di Marano lagunare e
di Muzzana, che, anche se arrivata in ritardo, a nostro avviso
consentirà un potenziamento e l’ottimizzazione del servizio scolastico
nei due comuni. La Flc ha rimarcato inoltre la necessità di
riorganizzare e difendere le scuole della zona montana e pedemontana,
come è stato fatto giustamente a Meduno, per contrastare lo spopolamento
e l’abbandono. Per riuscirci sono necessari anche adeguati ed efficaci
servizi di trasporto.
REGIONE E GOVERNO. L’incontro è stato anche
l’occasione per segnalare l’assenza, almeno in apparenza, di un’adeguata
azione della Giunta regionale nei confronti del ministero e del
Governo, volta a sostenere l’esigenza di interventi per affrontare e
risolvere le gravi problematiche della scuola regionale. Azioni che la
Flc-Cgil e gli altri sindacati della scuola stanno portando avanti
unitariamente da diversi anni nei confronti degli uffici ministeriali,
del Governo e dei Prefetti, e nelle quali vorremmo agire di concerto con
l’amministrazione regionale.
STRANIERI E REGIONALIZZAZIONE,
POSIZIONI DIVERGENTI. Non ci pare un segnale incoraggiante il fatto che
le uniche uscite del Presidente della Regione nel corso dell’incontro
abbiano riguardato la questione dei bambini stranieri a Monfalcone. Il
presidente ha plaudito all’operato della sindaca , portato  come esempio
positivo da sperimentare nel resto del Fvg, dimenticandosi, come invece
denunciato dalla Flc, che il risultato di questa scelta è quello di
negare a molti bambini la possibilità di frequentare le nostre scuole.
Posizioni divergenti anche sulla regionalizzazione della scuola: una
prospettiva che vede favorevole e interessata l’attuale amministrazione,
mentre da parte nostra la giudichiamo sbagliata e anticostituzionale.
SERVE
UN VERO TAVOLO. Altra nota negativa la modalità di confronto adottata
dalla Regione sul dimensionamento, basata sull’ascolto separato delle
parti, un metodo che riduce il confronto a una mera informazione, priva
della possibilità di incidere positivamente sulle scelte fatte in altri
tavoli. Per questo abbiamo proposto che si attivi vero un tavolo di
confronto, con la presenza di tutte le parti interessate: dirigenti
scolastici, enti locali, comunità montane, parti sociali, allo scopo di
produrre un piano pluriennale che fornisca strumenti utili ad affrontare
sia la forte denatalità che la presenza degli alunni stranieri. A
questa proposta la regione è sembrata positivamente interessata, così
come a quella, già accettata, di attivare tavoli territoriali di
confronto.

Adriano Zonta, segretario generale Flc-Cgil Fvg