Appalti, dal ddl di “manutenzione” l’ennesima fumata nera

Il disegno di legge di manutenzione approvato dalla Giunta non risponde alle sollecitazioni dei sindacati in materia di lavori pubblici. A sostenerlo, dopo l’audizione di ieri davanti alla IV Commissione del Consiglio, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, che chiedevano una maggiore qualificazione del sistema degli appalti attraverso il potenziamento degli strumenti volti a garantire la tutela dei lavoratori sul piano contrattuale e su quello della sicurezza.
«Assieme alle rappresentanze dei costruttori – spiegano in una nota Giuliana Pigozzo (Cgil), Alberto Monticco (Cisl) e Fernando Della Ricca (Uil) – avevamo da tempo presentato una serie di richieste, condivise anche dal sistema degli enti locali, con l’obiettivo di escludere le gare al massimo ribasso, rafforzare le tutele dei lavoratori, accelerare l’iter di assegnazione degli appalti, contrastare l’illegalità e i fenomeni di concorrenza sleale, anche attraverso una migliore selezione dei concorrenti. Ma nel disegno di legge di manutenzione di tali proposte non c’è traccia. Sono state recepite invece alcune delle richieste avanzate dalle organizzazioni imprenditoriali, che hanno trovato spazio nella legge di variazione di bilancio approvata la scorsa settimana. Vengono così disattesi gli impegni presi dal presidente della Regione Renzo Tondo e dallo stesso assessore ai Lavori pubblici Elio De Anna, che in varie occasioni – rimarcano i sindacati – aveva garantito il proprio impegno per inserire nella loro globalità le proposte presentate da imprenditori e sindacati».
Per Cgil, Cisl e Uil si tratta dell’ennesimo rinvio in materia di appalti, «in contrasto con gli impegni presi dalla Giunta e con l’esigenza, largamente condivisa, di sostenere un settore chiave per l’economia regionale come quello dei lavori pubblici». I sindacati parlano inoltre di «evidente segnale di disinteresse nei confronti dei lavoratori, su temi importanti come l’applicazione dei contratti e la tutela della sicurezza nel sistema degli appalti e dei subappalti».
«Consideriamo grave – proseguono Pigozzo, Monticco e Della Ricca – la scelta di escludere le richieste delle organizzazioni sindacali. Attendiamo anche di conoscere il parere degli imprenditori, dopo l’intesa che avevamo raggiunto e le proposte unitarie che avevamo presentato alla Giunta. Da parte nostra crediamo che da parte della Regione fosse necessario uno sforzo maggiore non solo a favore dei lavoratori, ma anche in termini di rilancio del settore, soprattutto sul versante delle politiche abitative, in un momento in cui il diritto alla casa è drammaticamente messo in discussione per migliaia di famiglie. Così come era e resta indispensabile – concludono i sindacati – definire una mappa delle opere pubbliche da realizzare, lavorando nel contempo per allentare i vincoli posti dal patto di stabilità, con l’obiettivo di favorire una maggiore autonomia di spesa dei Comuni e delle Province».