No alla violenza di genere: l’appello della Cgil Fvg anche nelle piazze

«Alla radice di un fenomeno come la violenza sulle donne c’è una cultura patriarcale, maschilista e di sopraffazione che intride i tessuti della nostra società in tutti i suoi contesti. L’impegno per combatterla è da sempre un imperativo categorico per la Cgil e ci conduce alla rivendicazione della cultura del rispetto, del consenso, dell’uguaglianza, della condivisione nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle famiglie e nella società, per promuovere un cambiamento capace di sradicare, negli uomini, la cultura del possesso». È quanto dichiara in una nota diffusa oggi da Daniela Duz (qui il testo integrale), responsabile alle pari opportunità della segreteria regionale Cgil, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si celebra domani: una ricorrenza che arriva, per la Cgil, anche nel giorno dello sciopero generale promosso assieme alla Uil contro la Finanziaria.

Il tema dei femminicidi e della violenza di genere è stato toccato anche nei presidi organizzati oggi in regione in occasione dello sciopero, da Trieste a Pordenone e Majano, e altre iniziative specifiche hanno caratterizzato come di consueto l’avvicinarsi della ricorrenza del 25 novembre, come lo striscione Donna-Vita-Libertà (dedicato alle donne iraniane) e l’appello antiviolenza esposti oggi all’esterno della sede sindacale di via San Valentino, a Pordenone. Da non dimenticare inoltre il convegno Contro ogni forma di violenza, in programma domani mattina (sabato 25 novembre) alle 9 alla Cgil Udine e lo spettacolo di danze e canti popolari che si terrà su iniziativa della Cgil di Pordenone domenica 3 dicembre (ore 16) all’auditorium Zotti di San Vito al Tagliamento, seguita da una tavola rotonda con sindacalisti, professionisti, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni impegnate sul fronte del contrasto alla violenza di genere e delle pari opportunità.

«In tutti i luoghi del sociale – dichiara ancora Duz – va promossa la cultura del rispetto e delle pari opportunità con adeguati piani formativi, a cominciare dalle scuole, dove si formano i cittadini del domani: sappiamo che punire non basta, bisogna prevenire!». Duz, che conclude il suo messaggio con una dedica a Giulia Cecchettin e a tutte le 106 donne italiane vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno, non manca di sottolineare il peso delle discriminazioni e della violenza di genere sul lavoro femminile: «È necessario liberare le donne anche dalle violenze e molestie nei luoghi di lavoro, che sono uno dei connotati della cultura violenta che attraversa la vita delle donne, maggiormente penalizzate anche dalla precarietà, dai part-time involontari e mai realmente libere nelle loro scelte e nelle loro azioni».

Sul tema della violenza è intervenuta anche la Funzione pubblica Cgil Fvg, con una lettera aperta firmata da Daniela Longo, che ricorda la contrarietà delle donne Cgil alla nomina di Alessandro Amadori a responsabile del progetto Educare alle relazioni, lanciato dal ministero dell’Istruzione, e la mobilitazione in corso in particolare a Trieste in difesa dei consultori. «Il 17 novembre – si legge nella nota – la Fp Cgil è scesa in piazza anche per chiedere di non distruggere la sanità pubblica: questo riguarda anche i consultori familiari, servizi importantissimi nati negli anni ‘70 con l’impegno e le battaglie delle donne, delle femministe, ma che oggi sono sempre più depotenziati, sia in termini di personale che di risorse». La Fp-Cgil, si legge ancora nella lettera, è a fianco di tutte le donne impegnate «nei servizi pubblici, in quelli privati, vittime di violenza, di mobbing, nelle Rsu, nelle scuole, in tutti i posti di lavoro, ma anche nelle comunità territoriali».

Promuovere la cultura del rispetto (di Daniela Duz)