Migrazione sanitaria e liste di attesa, il privato non è la soluzione

Dopo l’illusorio e modesto saldo positivo del 2022, i dati parziali di quest’anno ci anticipano un verdetto già annunciato: il 2023 si chiuderà con un ritorno alla regola del saldo passivo nella “migrazione” sanitaria da e verso il Friuli Venezia Giulia. L’assessore alla Salute, nel commentare i dati, ribadisce che l’incremento delle risorse da destinare al privato accreditato è uno dei due pilastri fondamentali della strategia sia per ridurre l’esodo di pazienti verso altre regioni. Una lettura che non condividiamo, se è vero come è vero che il costante aumento dei finanziamenti alla sanità privata non sta producendo effetti tangibili né in termini di rallentamento della fuga verso altre regioni né di riduzione delle liste di attesa, che restano su livelli fortemente critici.

Pesano le dimensioni delle regioni più attrattive, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto? Pesano le ingenti quote di privato che caratterizzano quei servizi sanitari? Non crediamo che sia così, se è vero come è vero che la sanità ha rappresentato storicamente una delle eccellenze del piccolo Friuli Venezia Giulia. E che altre regioni di piccole dimensioni vantano saldi positivi tra pazienti in entrata e in uscita. A fare la differenza è la qualità della sanità pubblica, la sua capacità di risposta alla domanda di salute e di servizi dei cittadini: è su questo versante che si è investito troppo poco, alzando bandiera bianca nei confronti di un declino che può e deve essere contrastato e fermato sia a livello nazionale, sia in regione, attraverso politiche di riforma capaci di rendere più attrattive le professioni sanitarie e di puntare concretamente, e non soltanto sulla carta, sul potenziamento dei servizi territoriali e su una più efficace articolazione tra ospedali hub e ospedali di rete.

Siamo convinti che sia un obiettivo possibile e la Cgil è pronta a fare la sua parte, contribuendo a un confronto costante e costruttivo sulla difesa e sul rilancio della sanità pubblica in regione, sul recupero delle liste di attesa e sull’avvio di quel processo di riforma che dovrà necessariamente segnare l’attuazione degli obiettivi strategici previsti dal Pnrr.
Villiam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg