«Comparto unico, subito le risorse e il via alle trattative sul contratto»
Tre anni e mezzo di ritardo per il rinnovo contrattuale del comparto unico. A giugno 2022, infatti, devono ancora iniziare le trattative sul triennio 2019-2021. A ricordarlo è la Funzione pubblica Cgil del Friuli Venezia Giulia, che chiede, in una lettera inviata alla Giunta regionale, Anci, Uncem e Consiglio per le autonomie locali, «l’immediato stanziamento delle risorse per il contratto, prima ancora di calendarizzare gli incontri, e l’istituzione di una delegazione trattante con pieno mandato».
Nella lettera, firmata dalla segretaria generale Orietta Olivo, si sottolinea il paradosso di un contratto che, quando sarà firmato, sarà già ampiamente scaduto. «Tutto ciò – scrive Olivo – non pare corretto e rispettoso nei confronti di chi ha continuato a lavorare anche durante la pandemia, in presenza o a distanza, garantendo i servizi che il sistema deve erogare, senza che vi sia un giusto riconoscimento economico e il recupero del potere d’acquisto che le retribuzioni hanno già perso».
Ad aggravare ulteriormente la situazione il drastico calo del personale, che sta compromettendo, soprattutto nei Comuni più piccoli, il funzionamento della macchina amministrativa e l’erogazione dei servizi ai cittadini. «In cinque anni – spiega ancora Olivo – gli organici del personale non dirigenziale del comparto unico è sceso di quasi 3mila unità, poco meno di un quarto. Dai 12.991 dipendenti che si contavano alla fine del 2016, infatti, siamo scesi a poco più di 10mila nella fase attuale». Da qui la doppia necessità di far ripartire a pieno regime la macchina dei concorsi e di «garantire ai lavoratori la giusta remunerazione per il lavoro svolto e il recupero dei salari reali. Non senza sottolineare, aggiunge la segretaria Fp, come pesi sull’emergenza personale «la deliberata rinuncia, da parte dell’attuale Giunta regionale, a un progetto di rilancio dei processi di aggregazione e messa in rete dei servizi, in particolare per i comuni con meno di 10 dipendenti, dopo la cancellazione delle Uti». Positiva, per Olivo, l’ipotesi di concorso unico regionale lanciata dall’assessore Roberti. «L’ufficio unico del sistema integrato di Comparto – ricorda la segretaria – fu istituito già a fine 2016 e la Fp-Cgil auspicò da subito che si agisse, in particolare per aiutare i piccoli comuni, in materia di concorsi o corsi-concorsi unici a livello regionale. Ci si arriva oggi, in prossimità delle elezioni comunali, mentre già nel 2018 sono partite le convenzioni in materia di procedimenti disciplinari gestiti a livello regionale, sulle quali ci sentiamo invece di fare qualche critica».
Quanto allo stato dell’arte sul rinnovo, si parte quasi da zero. «Siamo fermi – spiega ancora Olivo – ad alcuni accordi interpretativi, al recepimento del fondo previdenziale nazionale Perseo-Sirio e all’ipotesi di accordo sul lavoro agile, che è in attesa di giudizio da parte della Corte dei Conti regionale». Tutti da scrivere, invece, i capitoli sulla classificazione del personale, sulla parte normativa e, soprattutto, su quella economica. Per questo, conclude la segretaria regionale Fp Cgil, «è necessaria una svolta subito, dando immediatamente il via alla trattativa, come chiedono con forza i lavoratori e le lavoratrici del comparto».