«Assegno unico e lavoratori residenti all’estero, le critiche dei sindacati erano giuste»
«La procedura d’infrazione avviata contro l’Italia in materia di accesso all’assegno unico, oltre che al reddito di cittadinanza, conferma quanto fossero giustificati i rilievi da subito espressi dalla rete dei Consigli sindacali interregionali, condivisi da Cgil, Cisl e Uil nazionali e dalla Confederazione europea dei sindacati». Il presidente del Csi Fvg-Slovenia Roberto Treu commenta così l’avvio della procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea. «Il Csi Fvg-Slovenia e la rete unitaria dei Csi – spiega ancora Treu – avevano più volte sollevato la questione sia nei confronti del precedente Governo, all’interno del quale era però prevalsa la linea discriminatoria della Lega, che della Commissione europea. L’esclusione dei lavoratori residenti all’estero dall’assegno unico, contraria alla normativa comunitaria in materia di sicurezza sociale, era stata anche al centro dell’ultimo meeting sindacale transfrontaliero organizzato a Rabuiese in occasione del Primo Maggio».
L’appello che Treu lancia a nome dei Csi, in linea anche con le prese di posizione dei sindacati nazionali, a partire dalle segretarie confederali della Cgil Daniela Barbaresi e Tania Scacchetti, è quella di «tenere conto da subito dei rilievi mossi dalla Commissione, ponendo termine alle discriminazioni nei confronti dei lavoratori residenti all’estero ed evitando un inutile e dannoso muro contro muro con Bruxelles».