Welfare e immigrati, punito l’oltranzismo della Giunta

Dopo il Governo Berlusconi, anche Monti ha contestato il radicalismo ideologico della Giunta regionale nel perseguire ostinatamente una politica di discriminazione dei migranti, ma, più in generale, dei non residenti. Al di là del merito della questione, sulla quale la Cgil si è da tempo e ripetutamente espressa, l’uso della specialità per cercare di dare configurazione normativa alla discriminazione dei non residenti non giova alla difesa complessiva dell’autonomia regionale, rispetto alla quale i contenuti non sono certo indifferenti. E un’identità costruita sull’esclusione dà un’immagine inaccettabile della regione nel dibattito politico nazionale e stride con la storia del Friuli, per un secolo terra di grandi migrazioni all’estero.
Non c’è dubbio che la più grande responsabilità sia da cercare nella politica xenofoba della Lega. Ma un gradino più sotto si collocano Tondo, che come Presidente della Regione dovrebbe saper interpretare la sensibilità di tutta la collettività regionale e saper guardare anche alla storia, e Molinaro, in questo caso troppo incline a sacrificare i valori che il suo partito afferma alle ragioni della stabilità della maggioranza.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg