Udine, chiude la Bob Martin. L’azienda: “Settanta in mobilità”
Chiusura dell’attività del sito di Udine con il 30 settembre e messa immediata in mobilità dei 70 dipendenti, già a partire dalla prossima settimana. Questo l’annuncio choc fatto oggi dai vertici della Bob Martin, la multinazionale inglese specializzata nella produzione di cibo e mangimi per animali domestici. La notizia, del tutto inattesa dai sindacati, arriva a nemmeno due anni dall’acquisizione della fabbrica di via Sant’Osvaldo, rilevata dalla Nestlé nel gennaio del 2016, e sei mesi dopo il precedente incontro, nel corso del quale la proprietà aveva annunciato un piano di investimenti sostenuto da una ricapitalizzazione di 3 milioni.
A darne notizia il segretario provinciale della Flai-Cgil Fabrizio Morocutti, che assieme alla collega della Fai-Cisl Claudia Sacilotto ha immediatamente convocato l’assemblea dei lavoratori, chiusa con la decisione di uno sciopero a oltranza fino al 24 settembre. Già predisposti anche i turni dei picchetti che presidieranno lo stabilimento, per evitare trasferimenti di macchinari e materiali. «Immediata – informa Morocutti – anche la comunicazione alla Regione, con la richiesta di aprire un tavolo di crisi già inviata agli assessori all’Industria Sergio Bolzonello e al Lavoro Loredana Panariti. I quali, a quanto ci risulta, incontreranno già domani i vertici aziendali». Si tratta di una corso contro il tempo, con l’aggravio delle nuove regole sugli ammortizzatori sociali, che non consentono l’accesso alla cassa integrazione straordinaria per fine attività, ma soltanto in presenza di una ristrutturazione con continuità produttiva. Una situazione paradossale per un’azienda che finora, con la nuova proprietà, non aveva mai fatto ricorso agli ammortizzatori.