Trieste, 19 dicembre. Gli interventi delle camere del lavoro e delle categorie

Sul palco della Stazione marittima, nel giorno del confronto tra la Cgil regionale e i due candidati alle prossime elezioni regionali, anche i segretari delle quattro camere del lavoro regionali, che hanno chiesto alla Regione politiche più attente e mirate alle esigenze dei territori. Così Giuliana Pigozzo (Porrdenone), che ha anche lanciato un appello su pari opportunità e lotta all’evasione. «Un’evasione – ha detto – sulla quale si sono costruite troppe ricchezze individuali, anche nei nostri territori». Il segretario della Cgil di Udine Alessandro Forabosco, da parte sua, ha chiesto l’avvio di «un progetto vero per il rilancio della montagna, anche attraverso l’unificazione degli enti e delle agenzie pubbliche che operano sul territorio montano». Per Paolo Liva (Gorizia) è indispensabile anche operare per il rafforzamento dei rapporti transfrontalieri, «fondamentali per il futuro dell’isontino», mentre il “padrone di casa”, il segretario della Cgil Trieste Adriano Sincovich, ha denunciato il rischio del definitivo smantellamento del tessuto industriale giuliano. «Se chiuderà anche la Ferriera – ha detto – il peso dell’industria sul Pil cittadino scenderà dall’attuale  10% al 7%».
Sul palco della Stazione Marittima anche i segretari dello Spi Ezio Medeot, che ha chiesto l’approvazione di una legge regionale sull’invecchiamento attivo (richiesta condivisa dalla candidata del Pd Debora Serracchiani), e della Fisac Mattia Grion, che ha ricordato le tante situazioni a rischio esuberi nel settore del credito. Ultimo a intervenire prima di Susanna Camusso il segretario della Flc Natalino Giacomini: «Dal 2008 a oggi – ha ricordato – la scuola regionale ha perso 2mila posti di lavoro e un milione di ore di didattica. E con il nuovo piano di dimensionamento avremo un ulteriore arretramento qualitativo. Tondo, su questo, non ci ha mai voluto sentire».