Trasporto pubblico, sindacati in difesa del protocollo regionale

«Il protocollo d’intesa tra la giunta regionale e le organizzazioni sindacali ha creato le condizioni per governare con regole condivise un passaggio molto importante come quello della gara per il trasporto pubblico locale». E’ quanto affermano le segreterie regionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal in nota unitaria a proposito del ricorso al Tar presentato contro il bando di gara da Busitalia e Autoguidovie.
«Il ricorso – scrivono i sindacati -verterebbe anche su due aspetti fondamentali come la qualità soggettiva dei concorrenti e la clausola sociale che prevede la tutela dei lavoratori in caso di cambio d’azienda. Sono entrambi elementi distintivi fondamentali del Tpl regionale, che per qualità ed efficienza del servizio si pone ai vertici dell’intero paese».
Il protocollo, secondo i sindacati, «ha creato le condizioni per governare con regole condivise un passaggio molto importante come quello della gara, e ribadisce alcuni aspetti cruciali come la certezza delle risorse economiche e la loro indicizzazione per garantire anche per il futuro livelli di servizi adeguati alla domanda di mobilità delle persone, oltre alle garanzie occupazionali e ai diritti dei lavoratori». Clausole, queste ultime, che «trovano un forte riscontro nella legislazione vigente come la legge regionale 23/2007».
Ricordando che il piano regionale del trasporto pubblico preso a riferimento per la gara è stato deliberato da una Giunta di centrodestra, i sindacati consigliano «maggiore cautela a quei consiglieri dello schieramento che si sono fatti portavoce delle due sigle sindacali che non hanno firmato il protocollo, Ugl e Usb, senza aver portato nessuna proposta concreta sul tavolo di confronto ». I sindacati, che esprimono «la massima fiducia nella giustizia amministrativa», ribadiscono che «il protocollo rappresenta un ottimo risultato, frutto di un alto livello nelle relazioni sindacali».
«Non stiamo difendendo privilegi o sacche di inefficienze forse presenti in altre aree del paese – concludono Cgil, Cisl, Uil e Cisal – ma livelli di qualità e di produttività altissimi dei lavoratori del settore. Se l’obiettivo fosse quello di metterne in discussione le tutele, da parte nostra arriverebbe la più netta e decisa opposizione».