Tpl e sovraffollamento. La Cgil “apre” al ricorso ai privati

«Il problema dell’affollamento dei bus e delle corriere del trasporto pubblico locale esiste e la Regione non deve minimizzarlo. Va però affrontato, con interventi mirati e circoscritti alle aree territoriali e alle tipologie di servizio dove si stanno registrando criticità e rischi per passeggeri, autisti e personale viaggiante». E’ quanto sostiene Valentino Lorelli, segretario generale della Filt, il sindacato dei traporti della Cgil. «Nella cabina di regia attiva istituita a livello regionale – spiega – abbiamo più volte sollecitato sia l’assessore Pizzimenti che le aziende aderenti a Tpl Fvg a predisporre per tempo le misure necessarie a fronteggiare una situazione ampiamente prevista. Se da un lato è vero che non emerge una situazione di criticità generalizzata legata al sovraffollamento, tanto che in molti casi la preoccupazione è perfino quella opposta, legata cioè a un calo dell’utenza in termini complessivi, è altrettanto vero che esistono servizi, in determinate fasce orarie, che potrebbero essere supportati attraverso un ricorso mirato al supporto dei privati. Supporto al quale il sindacato non è contrario – chiarisce Lorelli – fermo restando il riconoscimento di condizioni economiche che garantiscano il rispetto pieno dei diritti contrattuali dei lavoratori coinvolti».
La Filt riconosce gli sforzi fatti dalle aziende per adeguare il servizio alle esigenze imposte dall’emergenza sanitaria, sottolineando anche la massima disponibilità dei lavoratori in termini di flessibilità degli orari. Tutto questo, però, non è bastato a scongiurare il rischio che i picchi di utenza possano superare i limiti previsti dalle norme nazionali e regionali. «I lavoratori – precisa il segretario della Filt – ci segnalano criticità, ovviamente legate ai flussi di arrivo e ritorno a casa degli studenti, in alcune tratte del servizio urbano di Trieste, sull’extraurbano di Gorizia e di Pordenone. Problemi che crediamo risolvibili con misure mirate, a partire da un potenziamento dei controlli a bordo e alle fermate, finalizzate non soltanto a evitare rischi di assembramento, ma anche a restituire a cittadini e utenti l’immagine di un servizio affidabile e sicuro, contrastando in questa maniera fenomeni di disaffezione e abbandono del trasporto pubblico che sarebbero deleteri sotto tutti i profili, non ultimo quello ambientale». Da qui l’invito a riconvocare la cabina di regia per discutere, anche con i rappresentanti dei lavoratori, dove e come intervenire per garantire la continuità del servizio di trasporto pubblico locale in condizioni di piena sicurezza per lavoratori e utenti. «Questo – conclude Lorelli – anche per valutare l’eventuale fattibilità e i tempi di una rimodulazione degli orari legata a una diversa organizzazione degli orari scolastici, da più parti auspicata e sollecitata».