Stefano Beltrame, il ricordo della Cgil Fvg

Lunedì 16 giugno, nel corso di un’escursione sopra Venzone,
ha perso la vita Stefano Beltrame, consigliere comunale a Trieste, a lungo
impegnato in passato come sindacalista in ambito universitario e protagonista di appassionate battaglie per la difesa e la stabilizzazione dei precari. La notizia della sua morte ha profondamente
colpito i tanti sindacalisti e lavoratori della Cgil che hanno conosciuto
Stefano. Tra questi anche il segretario regionale Franco Belci, che dedica a
Stefano un commosso saluto.

Con Stefano ci eravamo conosciuti quasi 15
anni fa, quando era diventato rappresentante del personale
tecnico-amministrativo nel Consiglio di amministrazione dell’Università di
Trieste, dopo aver svolto lo stesso ruolo in rappresentanza degli studenti. Fu
eletto dai lavoratori in Senato accademico e successivamente nominato
vicepresidente dell’Erdisu: in quella veste fu tra gli ispiratori della legge
regionale per il diritto allo studio del 2004. Dirigente sindacale per molti
anni, fino alla decisione di dedicarsi alla politica candidandosi in Consiglio
comunale, rappresentò a lungo il mio principale riferimento, al di là dei ruoli
formali, per l’Università di Trieste. Aveva una straordinaria sensibilità per i
diritti degli studenti e per le problematiche del precariato dell’Università,
che molto spesso riguarda non solo i giovani, ma anche ricercatori e
professionalità tecniche e amministrative da lungo tempo operative delle quali,
assieme alla Cgil, aveva chiesto la stabilizzazione. La sua vita è stata dunque
caratterizzata da un impegno appassionato ed entusiasta per il proprio lavoro e
per la politica, che considerava come volontariato e servizio e non come
possibile scalata istituzionale. Proprio quell’entusiasmo e quella passione gli
consentirono del resto di combattere e vincere anni fa una grave malattia, dopo
la quale si dedicò con sempre maggiore intensità, nel tempo libero, a quelle
che erano diventate le sue seconde ragioni di vita: la natura e in particolare
la montagna. Hanno rappresentato per lui una sfida con se stesso ma anche una
ricerca continua di grandi spazi e orizzonti sempre più ampi. Lo ricorderò, lo
ricorderemo, con quel sorriso sempre stampato sul volto che era il suo
personale biglietto da visita e che ben rappresentava il suo modo di lavorare e
di vivere.

Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg