Spettacolo, niente luce in fondo al tunnel

«Interventi immediati a sostegno del reddito, ma anche  iniziative capaci di creare lavoro e opportunità per le elevate professionalità presenti nel settore». A chiederlo sono i lavoratori dello spettacolo del Friuli Venezia Giulia, attraverso i sindacati di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, in una nota con cui rinnovano la richiesta di un incontro urgente con l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, già inviata la scorsa settimana alla vigilia del sit-in di protesta organizzato sabato 13 settembre a Udine. Ottenere
un reddito di continuità e il riconoscimento dello status di lavoratori intermittenti
della cultura e dello spettacolo. Snellire gli adempimenti burocratici che ostacolano
le assunzioni e un adeguato riconoscimento delle professionalità presenti nel
settore. Distribuire i fondi stanziati dal Fus tra tutte le ditte e i lavoratori
che ne avrebbero beneficiato. Creare un comparto unico della cultura e dello spettacolo
che salvaguardi il professionismo e inoltre, anche attraverso la creazione di
un albo. Queste le principali rivendicazioni al centro della mobilitazione
nazionale del settore, cui si somma, a livello regionale, la richiesta di un
tavolo di confronto tecnico-istituzionale per la creazione di «un sistema
virtuoso della cultura e dello spettacolo in Friuli Venezia Giulia, che tuteli
e sostenga le eccellenze di oggi e di domani». Da qui e dalla perdurante crisi
di tutto il comparto, dove sono pochissime le realtà tornate in attività ed è
molto forte l’impatto sui lavoratori diretti e dell’indotto, la necessità di un
incontro in tempi stretti con l’assessore.