Sicurezza, i sindacati annunciano battaglia al Ddl regionale

Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia bocciano senza appello il disegno di legge sulla sicurezza presentato dalla Giunta regionale e approvato in commissione. «è un provvedimento inutile e dannoso, sul quale vengono impegnate risorse che potrebbero essere utilizzate ben più utilmente in un’altra maniera», ha dichiarato il segretario regionale della Cgil Franco Belci nel corso della conferenza stampa convocata stamane a Trieste dai sindacati confederali, assieme ai rispettivi sindacati di polizuia e alle categorie del pubblico impiego.
Critiche di merito e di metodo, quelle avanzate al disegno di legge dai sindacati, che inoltre smentiscono categoricamente di avere incontrato l’assessore Seganti: «Non ci ha mai convocati – ha detto ancora Belci – né del resto avremmo mai potuto dichiararci d’accordo con una nome che invade le sfere di competenza dello Stato, dei Comuni e della contrattazione tra enti locali e sindacato. Ci preoccupa fortemente inoltre il rischio che possano proliferare gruppi armati legati a forze politiche o addirittura, come prevede il disegno di legge, suscettibili di essere impiegati al servizio di terzi».
I sindacati, che ribadiscono la contrarietà dell’Anci e della maggior parte dei sindaci al provvedimento, sottolineano l’inutilità della norma: «In un momento di crisi come questo – ha commentato Elvio Di Lucente, della segreteria regionale Cisl – spendere soldi in questa maniera è assolutamente fuori luogo. Se l’esigenza di intervenire per migliorare la sicurezza dei cittadini è condivisibile, in Friuli Venezia Giulia non esiste un’emergenza legata all’ordine pubblico». Concetti ribaditi dal segretario regionale della Cisl Luca Visentini: «Siamo di fronte a un disegno di legge ideologico imposto dalla Lega, che introduce seri rischi di militarizzazione della polizia locale. Quanto alla Cisal, favorevole al provvedimento, trovo semplicemente ridicolo che un sindacato possa giudicare positivamente una norma che limita in modo così pesante la sfera della contrattazione».
Duramente contrari al provvedimento anche i sindacati di polizia Silp-Cgil, Siulp e Uil-Ps, presenti alla conferenza stampa con i segretari Franco Grando, Daniele Dovenna e Nicola Giovannini: «L’istituzione delle ronde – ha detto Dovenna – è un’offesa al prestigio delle forze di polizia. Vogliono favorire la collaborazione con le forze dell’ordine? I cittadini hanno già la possibilità di farlo ed è affidata semplicemente al loro senso civico. Se si andrà avanti su questa strada i sindacati di polizia non faranno sconti a nessuno. Allo stesso modo diciamo no alla pretesa ci istituire un coordinamento regionale delle forze di polizia, preludio alla costituzione di un vero e proprio corpo di polizia regionale. La polizia locale risponde ai Comuni, il coordinamento tra tutte le forze dell’ordine esiste già ed è una competenza affidata ai Prefetti».
«Obiezioni concrete e non ideologiche», ribadiscono i sindacati del pubblico impiego, che oppongono un fermo no alla militarizzazione dei vigili urbani e ricordano  tale proposito l’esito del recente referendum promosso dalla Fps-Cisl tra i vigili urbanio di Trieste: «Centocinquantanove su 177 – ricorda il responsabile provinciale Valter Giani – hanno detto no alla pistola, e ben 170 su 177 al servizio 24 ore su 24».