Scuola, non convince il piano di dimensionamento degli enti locali

Ieri, 9 gennaio, presso la sede della Regione di Udine, i rappresentanti delle segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals – Confsal e Gilda Unams, hanno incontrato l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Molinaro. Al centro della riunione l’attuazione del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche del Friuli Venezia Giulia per l’anno scolastico 2012/2013, piano proposto  dagli Enti Locali alla Regione, che ha competenza in merito.

I sindacati regionali, dopo che avevano condiviso il percorso inizialmente definito dalla Giunta regionale  con la delibera del settembre scorso che aveva definito indirizzi, criteri e procedure per la redazione dei piani provinciali, hanno espresso forti critiche all’ipotesi di dimensionamento presentata dall’assessore regionale sulla base delle proposte dei Comuni e delle Province, in quanto essa guarda ad asettici parametri numerici, la cui applicazione mette a rischio il buon funzionamento, la gestione e la continuità dell’azione didattica e la sicurezza delle scuole.
La contrarietà di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams all’ipotesi di dimensionamento della rete scolastica si fonda sostanzialmente sul fatto che, in numerosi casi, le istituzioni scolastiche di nuova costituzione superano, anche di molto, sia i parametri numerici previsti dalla legge nazionale, che quello di 1.200 alunni indicato dalla stessa Giunta regionale. In particolare ben 15 istituzioni scolastiche superano i 1.200 alunni, raggiungendo anche i 1.800, il tutto aggravato dal fatto che alcune di esse presentano più di 10 plessi o sedi.
Le organizzazioni sindacali hanno altresì evidenziato come la proposta di piano rischia di determinare un’ulteriore perdita di personale docente che Ata: per i docenti in quanto le classi potrebbero diminuire per effetto della concentrazione delle istituzioni scolastiche e per il personale Ata, a causa dell’applicazione di parametri di calcolo nazionali che sono costruiti sulla base massima di 1.200 alunni e 11 plessi. Una riduzione di personale che risulta insostenibile dopo che, in questi anni, la scuola della regione ha già pagato un prezzo pesantissimo proprio in termini di organico.
Al termine dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno chiesto che l’ipotesi di piano sia radicalmente rivista nella parte in cui prevede la creazione di istituzioni scolastiche con un numero di alunni superiore al parametro regionale di 1.200 alunni e, inoltre, che il dimensionamento sia applicato con la necessaria gradualità. L’assessore Molinaro, preso atto della posizione unitaria delle Segreterie regionali, ha comunicato che, in sede di esame del piano, rappresenterà alla Giunta regionale le osservazioni critiche delle organizzazioni sindacali.