Scuola, luci e ombre nelle linee guida della Giunta

«La Flc-Cgil esprime un giudizio positivo per l’attenzione della Regione su alcuni importanti temi che riguardano la scuola e la disponibilità a intervenire concretamente per ridurre le criticità, ma mantiene ferme tutte le riserve espresse a più riprese sulle linee guida della Giunta, con particolare riferimento al progetto di regionalizzazione della scuola e alla strategia in materia di inclusione scolastica». E’ quanto dichiara il segretario della Flc Adriano Zonta, tracciando un bilancio del recente incontro con l’assessore Alessia Rosolen e i sindacati della scuola.
LE NOTE POSITIVE La sensibilità sul progetto scuola-ospedale, l’ipotesi di un dimensionamento basato su un piano triennale studiato anche in base alle prospettive dei diversi percorsi scolastici e ai possibili sbocchi lavorativi, il sostegno agli alunni in situazione di handicap o di bisogno, la messa in sicurezza degli istituti, la disponibilità a intervenire per ridurre le carenze di organico dell’ufficio scolastico regionale, degli uffici provinciali e delle scuole in carenza di organico. Questi i temi su cui la Cgil ha registrato «una positiva attenzione» da parte dell’assessorato, in linea anche con interventi già varati o messi in campo.
NO ALLA REGIONALIZZAZIONE Netta contrarietà invece all’ipotesi di acquisizione, da parte della Regione, del personale degli uffici ministeriali (Usr e Usp) e del personale Ata, sulla base dell’accordo già siglato con il ministero. «Se da un lato apprezziamo lo sforzo prodotto per aiutare gli uffici e le scuole in difficoltà – spiega Zonta – per noi resta prioritario il ruolo dello Stato in materia di istruzione. Una cosa quindi è intervenire con risorse proprie per colmare le carenze dello Stato, altro acquisire parte del personale, producendo uno smembramento del comparto scolastico tra docenti, da una parte, e il resto dei lavoratori dall’altra. Una scelta simile riporterebbe la scuola indietro di vent’anni, quando il personale Ata, compreso quello pagato dagli enti locali, venne trasferito dalla pubblica amministrazione al Miur, segnando un netto passo in avanti in termini di supporto all’attività didattica e alla qualità dell’offerta formativa». A rafforzare le preoccupazioni il timore che la regionalizzazione degli ex provveditorati e del personale Ata possa essere il preludio a una successiva acquisizione del personale docente, «in base a quella autonomia differenziata rivendicata già da altre regioni – prosegue Zonta – che produrrebbe lo smantellamento del sistema nazionale di istruzione, senza adeguate garanzie di in tutto il Paese». 
ALUNNI STRANIERI La Flc ha espresso perplessità anche alle linee guida in materia di scolarizzazione e presenza nelle classi di alunni stranieri. «In particolare – spiega ancora il segretario -si vuole introdurre la possibilità di spostare gli alunni stranieri, attraverso un intervento, a nostro avviso forzato, sui criteri di iscrizione adottati dalle scuole, per favorire una loro distribuzione tra gli istituti del territorio». Si tratta, come noto, di un tema che riguarda soprattutto le iscrizioni nelle scuole dell’infanzia e già al centro di discutibili provvedimenti presi a Monfalcone e Trieste. E proprio riguardo a Monfalcone e all’Isontino Zonta denuncia il mancato coinvolgimento delle parti sociali, «comprese le rappresentanze dei genitori e delle associazioni attive nell’integrazione», nel tavolo tra Regione, Prefetto, sindaci, dirigenti e amministrazione scolastica per un possibile accordo sulla gestione delle iscrizioni degli alunni stranieri. «Se l’intento della Regione, condiviso dalla Cgil, è quello di far frequentare le scuole al numero più alto di bambini – prosegue Zonta – bisognerebbe innanzitutto affrontare il tema generale delle liste di attesa delle scuole per l’infanzia, che si allungano in molti comuni, limitando la possibilità di una migliore scolarizzazione e inclusione di base, mentre l’unica preoccupazione su questo fronte, anche per la Giunta regionale, sembra rivolta a limitare la forte presenza degli alunni stranieri in alcune classi.
DIMENSIONAMENTO E ATA L’incontro, infine, è stato l’occasione anche per rinnovare l’allarme sul dimensionamento, «spesso frutto di scelte frettolose e poco ragionate», e i suoi effetti sul personale Ata, il cui organico nell’anno scolastico 2019-20 scenderà di 18 unità. «Questa riduzione è il frutto dell’accorpamento di due istituti comprensivi del pordenonese, ma viste le coniche carenze di personale Ata – conclude Zonta – produrre dimensionamenti che lo tagliano ulteriormente è una scelta che riduce la qualità del servizio scolastico sul territorio».