Sanità: la Giunta non governa, taglia

«Le posizioni assunte dalla Giunta regionale al tavolo di confronto sul personale sanitario sono finalizzate a sostenere una politica di tagli indiscriminati agli organici e ai servizi, di cui si avvertono già i primi segnali». Questo l’allarme lanciato dalla Cgil regionale, alla luce di quanto dichiarato dagli assessori Kosic e Garlatti mercoledì scorso, nell’incontro con i sindacati di categoria.
«I dati forniti dagli assessori sull’aumento del personale sanitario negli ultimi quindici anni – si legge in una nota diffusa stamane – non tengono conto di una realtà profondamente mutata. La diminuzione dei posti letto, infatti, è solo uno degli indici da tenere in considerazione. Andrebbero considerati anche i dati sull’assistenza domiciliare, sui servizi dedicati alla prevenzione, sull’aumento degli ambulatori, sull’integrazione tra sanità e servizi residenziali come le case di riposo e i centri diurni. Tutti elementi, questi, essenziali per garantire il mantenimento degli elevati standard qualitativi che hanno caratterizzato finora il nostro servizio sociosanitario. Di questo passo si riducono i Livelli essenziali di assistenza, cioè quella parte delle prestazioni garantite dal sistema sanitario pubblico, obbligando il cittadino a mettere mano al proprio portafoglio ogni anno di più».
Su queste la Cgil chiede agli assessori di aprire «un confronto vero col sindacato, che finora non c’è stato», e di rendere noti anche i dati sui servizi appaltati, su quelli erogati in convenzione e sulle prestazioni pagate interamente dai cittadini. Aspetti questi sui quali il sindacato non ha avuto modo di esprimere valutazioni e proposte, «perché la Giunta – si legge nella nota – preferisce una discussione fra pochi  intimi, nonostante la sanità sia finanziata con le tasse di tutti i cittadini».
«Il rischio – scrive ancora la Cgil – è che le scelte vengano fatte senza il coinvolgimento degli operatori e che ci sia un sotterraneo ridimensionamento dei servizi, coperto da capziose accuse sulle inefficienze del sistema pubblico. A confermarlo la totale assenza, negli indirizzi generali forniti in questi giorni alle Aziende sanitarie, di indicazioni sul potenziamento della prevenzione, dei servizi territoriali, degli interventi sulla sicurezza sul lavoro e di altri obiettivi qualificanti contenuti nella programmazione regionale».