Sanità, la Cgil pronta alla mobilitazione

N.B. SULLA SANITA’ CONFERENZA STAMPA ALLE 11.00 DI MERCOLEDì 16 NOVEMBRE A TRIESTE, NELLA SEDE DELLA CGIL FVG. INTERVENGONO: ORIETTA OLIVO (CGIL FVG), MAFALDA FERLETTI (FP-CGIL), EZIO MEDEOT (SPI-CGIL).

«Se la riforma sanitaria verrà fatta a colpi di emendamenti alla Finanziaria, per noi la mobilitazione sarà inevitabile. E con l’auspicio che possa trattarsi di una mobilitazione unitaria». Il segretario regionale Franco Belci ribadisce così le perplessità della Cgil sulle scelte annunciate dalla Giunta Tondo in materia di sanità, a partire da quella sull’azienda unica.
L’annuncio della possibile mobilitazione è arrivato questa mattina a Udine, nel corso del direttivo regionale convocato nella sede della Camera del Lavoro. «Le nostre critiche – dichiara Belci – riguardano innanzitutto il metodo, perché una riforma sanitaria deve essere il frutto di un percorso condiviso e di un processo di partecipazione, non una scelta preconfezionata all’interno di circoli ristretti. Quanto all’azienda unica, è un’ipotesi sulla quale avevamo già espresso le nostre perplessità ai tempi dell’amministrazione Illy. Crediamo infatti che la necessità di una riforma riguardi più la rete ospedaliera che il territorio. E se confronto ci sarà, siamo pronti a contribuire con le nostre idee e le nostre ragioni».
Critiche anche alla riduzione dell’Irap annunciata dalla Giunta regionale nell’ambito della Finanziaria 2012. Finanziaria sulla quale la Cgil si attende una convocazione ufficiale, dopo l’incontro informale in programma questo pomeriggio. «Quella sull’Irap – spiega Belci – è una misura sulla quale non sembra esserci univocità d’intenti neppure all’intermo della maggioranza. per quanto ci riguarda, non ci piace per due ragioni: da un lato perché non è selettiva, cioè non promuove occupazione, investimenti su innovazione e ricerca, internazionalizzazione e crescita dimensionale delle imprese, dall’altro perché non copre tutte le aziende».
Ma a deludere la Cgil è anche il congelamento delle proposte in materia di taglio dei costi della politica: «Quelle misure sulle quali la Regione ha piena titolarità, come il taglio dei trattamenti economici dei consiglieri, sono di fatto ferme», spiega Belci, che sollecita anche l’avvio di una riforma complessiva delle autonomie locali, «in linea con quanto chiesto dall’Anci e basata sulla devoluzione di competenze gestionali dal centro alla periferia».
Al centro del direttivo, ovviamente, anche i nuovi scenari politici emersi dopo l’annuncio delle dimissioni da parte del Governo Berlusconi, condizionate all’approvazione della legge di stabilità: «Le dimissioni – commenta il segretario confederale Vincenzo Scudiere, chiamato a concludere il direttivo regionale – segnano un passo in avanti, anche se arrivano fuori tempo massimo. Restano confermate, in ogni caso, le nostre iniziative di mobilitazione, a partire da quella sul lavoro in programma il 3 dicembre. Da questa crisi, infatti, non si può pensare di uscire continuando a peggiorare il reddito e le condizioni di vita di lavoratori e pensionati. Per questo chiediamo la cancellazione dall’articolo 8 dalla legge di stabilità e al prossimo Governo, quello che auspicabilmente dovrà uscire dal voto, uno scatto d’orgoglio che sottragga il paese al commissariamento e sappia ricreare le condizioni per la crescita».