Sanità, dalla Regione nessun cambio di passo
«Nonostante l’ingente disponibilità economica, dalla Regione non
è arrivato nessun cambio di passo sulla sanità. Un primo cambio di
rotta deve passare da un piano eccezionale di assunzioni». Questa la
denuncia della Cgil Fvg nei confronti della Regione, alla chiusura
dell’assestamento di bilancio. Il sindacato rileva come siano stati
anche bocciati gli emendamenti per la creazione delle case della
salute e il rinforzo degli infermieri di comunità.
è arrivato nessun cambio di passo sulla sanità. Un primo cambio di
rotta deve passare da un piano eccezionale di assunzioni». Questa la
denuncia della Cgil Fvg nei confronti della Regione, alla chiusura
dell’assestamento di bilancio. Il sindacato rileva come siano stati
anche bocciati gli emendamenti per la creazione delle case della
salute e il rinforzo degli infermieri di comunità.
«La Regione ha chiuso il bilancio
estivo con cifre eccezionali – spiega Rossana Giacaz, della
segreteria regionale Cgil – quindi la manovra consentirebbe un
investimento sui servizi sanitari e socio-sanitari territoriali senza
precedenti. E invece, nonostante l’ingente disponibilità economica e
i proclami sulla necessità di avvicinare i servizi alla
cittadinanza, anche legati all’emergenza sanitaria, non c’è nessun
cambio di passo. E’ incredibile come la Regione non accolga nemmeno
le indicazioni nazionali rispetto alla necessità di reinvestire su
tutti quei presidi socio-sanitari smantellati ben prima
dell’emergenza covid-19. Ci siamo accorti che erano fondamentali, e
abbiamo avuto bisogno di una pandemia – sottolinea ancora Giacaz –
per concordare su questo. Ora, nonostante la disponibilità
finanziaria, viene rifiutata ogni proposta di rinforzo della sanità
di prossimità. Non si tratta di una questione politica, ma di
rispondere ai bisogni dei cittadini, che si trovano senza risposte
nei propri territori».
estivo con cifre eccezionali – spiega Rossana Giacaz, della
segreteria regionale Cgil – quindi la manovra consentirebbe un
investimento sui servizi sanitari e socio-sanitari territoriali senza
precedenti. E invece, nonostante l’ingente disponibilità economica e
i proclami sulla necessità di avvicinare i servizi alla
cittadinanza, anche legati all’emergenza sanitaria, non c’è nessun
cambio di passo. E’ incredibile come la Regione non accolga nemmeno
le indicazioni nazionali rispetto alla necessità di reinvestire su
tutti quei presidi socio-sanitari smantellati ben prima
dell’emergenza covid-19. Ci siamo accorti che erano fondamentali, e
abbiamo avuto bisogno di una pandemia – sottolinea ancora Giacaz –
per concordare su questo. Ora, nonostante la disponibilità
finanziaria, viene rifiutata ogni proposta di rinforzo della sanità
di prossimità. Non si tratta di una questione politica, ma di
rispondere ai bisogni dei cittadini, che si trovano senza risposte
nei propri territori».
La Cgil Fvg chiede alla Regione cosa
vuole fare, ricordando che fino a prova contraria la programmazione
socio-sanitaria è una materia su cui può decidere. E traccia una
possibile soluzione: «E’ evidente come un primo cambio di rotta,
possibile con questo bilancio, passi attraverso un piano eccezionale
di assunzioni, perché i servizi sono fatti di donne e uomini che vi
lavorano, costruendo risposte ai bisogni sempre più complessi della
popolazione».
vuole fare, ricordando che fino a prova contraria la programmazione
socio-sanitaria è una materia su cui può decidere. E traccia una
possibile soluzione: «E’ evidente come un primo cambio di rotta,
possibile con questo bilancio, passi attraverso un piano eccezionale
di assunzioni, perché i servizi sono fatti di donne e uomini che vi
lavorano, costruendo risposte ai bisogni sempre più complessi della
popolazione».