Rilancimpresa, no ad emendamenti che cambino le carte in tavola

La possibile presentazione dell’emendamento del consigliere Liva al “Rilancimpresa”, sostenuto da Confindustria e da Ncd, per estendere gli sconti sull’addizionale Irap alle aziende superando criteri di selettività e riservare quelli sull’Irpef ai lavoratori che sottoscrivono contratti integrativi aziendali (forse si ignora che lo fanno Rsu e sindacati), pongono seri problemi di metodo e di merito nelle relazioni sindacali.
“Rilancimpresa” è stato varato dopo un lungo e produttivo confronto con tutte le forze sociali. L’assessore ha accolto molte sollecitazioni e suggerimenti, altri li ha respinti, come accade in ogni negoziato. Ognuno fa un bilancio ed esprime un proprio giudizio anche su questa base. Alcune proposte della Cgil sono state accolte, altre no. Abbiamo espresso ugualmente un giudizio positivo, come ha fatto Confindustria regionale.
Gli industriali hanno poi inteso sollecitare emendamenti a loro favore, configurandosi come lobby e mettendo in discussione quanto sottoscritto nel protocollo di concertazione sul quale chiederemo una verifica degli impegni assunti. La Cgil non lo ha fatto, pur avendone tutti i motivi. Se però la maggioranza accoglierà quelle istanze si porranno due ordini di problemi: la credibilità del protocollo, che chiederemmo di trasformare in un patto di consultazione della Giunta con Cgil, Cisl e Uil, e la certezza dell’interlocuzione con l’esecutivo su materie non di dettaglio, ma fondamentali nell’equilibrio dei provvedimenti.
Nel merito, le aziende hanno già avuto abbastanza e se si vuole estendere l’addizionale Irpef lo si faccia in maniera equa, con un provvedimento che riguardi tutti i redditi sotto una certa soglia. Esiste già un accordo (l’unico, ma positivo) che avevamo fatto con la Giunta Tondo e che potrebbe essere esteso: se risorse ci sono, vadano riversate su quello. Se non avremo rapidamente rassicurazioni dalla Giunta predisporremo a nostra volta un emendamento in questo senso e chiederemo un incontro a tutti i capigruppo per sostenerlo.
Franco Belci, segretario generale Cgil Fvg