Rai Fvg, ecco come “dare gambe” alla nuova convenzione

E’ positivo il giudizio della Cgil sul rinnovo delle Convenzioni per la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in italiano, sloveno e friulano, sottoscritto nell’ottobre scorso al termine di un lungo periodo in regime di proroga. La posizione è stata espressa in una lettera aperta del coordinatore regionale della Slc, il sindacato Cgil delle comunicazioni, indirizzata al sottosegretario Giuseppe Moles, responsabile del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e al presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.
La Slc-Cgil richiama l’attenzione del Governo e della Regione su tre punti capaci di qualificare e rafforzare i contenuti della nuova convenzione. Il primo riguarda il passaggio, imminente, alla tecnologia in alta definizione, in vista del quale il sindacato rimarca l’esigenza che «la capacità trasmissiva risponda in modo adeguato alla distribuzione dell’offerta televisiva con elevata qualità dell’immagine e del suono, ovvero con flusso di informazioni (bitrate) corrispondente a quello degli altri canali nazionali, come peraltro previsto nel contratto nazionale di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la Rai».
Una seconda esigenza posta dalla Cgil riguarda la “governance” delle strutture di programmazione. «Le molteplici attività svolte dalla sede Rai per il Friuli – Venezia Giulia anche nel ruolo di ponte culturale con i Paesi dell’Europa centro-orientale – scrive la Slc – presentano aspetti di complessità produttive che la identificano, anche nella legge 89/2014, come centro di produzione decentrato. Tutto ciò avvalora inequivocabilmente la necessità che la prevista autonomia finanziaria e contabile sia governata direttamente da un responsabile della struttura di programmazione in sloveno di madrelingua e perfettamente inserito nell’ambito della comunità slovena, oltre che di un responsabile della struttura di programmazione in italiano inserito nel tessuto culturale del Friuli Venezia Giulia». Terzo, ma non meno importante, il richiamo riguardante la programmazione lingua friulana: «In attesa del necessario adeguamento degli spazi informativi televisivi – si legge nella lettera – va avviata da subito la realizzazione di una striscia quotidiana radiofonica di informazione, a integrare quanto già realizzato e trasmesso attualmente».
In aggiunta ai temi toccati nella lettera la Cgil sottolinea infine il fondamentale ruolo che potrà svolgere la sede regionale della Rai nel percorso verso il 2025, quando Gorizia e Nova Gorica saranno Capitale europea della cultura. Un ruolo che secondo i sindacati va riconosciuto e valorizzato attraverso un’investitura ufficiale della Rai come “media partner” dell’evento.