Privati in sanità, il comma che preoccupa la Cgil
«Non un intervento di manutenzione o di ordinaria amministrazione, ma una norma che può favorire un’espansione ingiustificata del ricorso alle strutture sanitarie private». La Cgil, con la responsabile welfare della segreteria regionale Orietta Olivo, punta il dito contro l’articolo 10 della legge omnibus approvata ieri dal Consiglio regionale, nell’ultima seduta della legislatura, che all’articolo 10 prevede la possibilità di accreditare le strutture private indipendentemente dal fabbisogno. «E’ una norma che ci preoccupa – dichiara Olivo – e che non a caso ha visto la presentazione di emendamenti contrari, purtroppo respinti nel corso del dibattito. Non comprendiamo infatti perché, e per giunta a fine legislatura, si decida di rimuovere paletti da quello che è il naturale perimetro della sanità privata. Una sanità privata che non demonizziamo, in quanto portatrice di competenze e di posti di lavoro, ma che deve restare complementare rispetto al ruolo fondamentale del servizio pubblico. Slegare l’accreditamento dal fabbisogno, invece, rischia di determinare, nel tempo, un indebito incremento del ricorso ai privati».