Patronati, un ruolo insostituibile: qualche numero sui servizi garantiti in Fvg

Oltre 250mila pratiche gestire nel 2013, une rete di sportelli e recapiti che copre la maggior parte dei comuni della regione, un’azione insostituibile a supporto di decine di migliaia di utenti e degli enti previdenziali. Questi i numeri dei patronati in Friuli Venezia Giulia, dove l’85% delle domande di pensione Inps e Inpdap, secondi dati più recenti forniti dagli stessi enti previdenziali, passa attraverso questa rete di sportelli, gestita da sindacati e associazioni di categoria o professionali in maniera del tutto gratuita per gli utenti.
Un servizio fondamentale per l’amministrazione e per i cittadini, ma che quest’anno deve fare i conti con un taglio di 150 milioni al fondo di finanziamento dei patronati, costituito dallo 0,226% del monte contributivo Inps, Inpdap e Inail. La misura, prevista dal disegno di legge finanziaria varato dal Governo, rischia di assestare un colpo durissimo all’attività dei pensionati, costringendoli a un pesante ridimensionamento delle attività. Anche nella nostra regione. A denunciarlo i segretari organizzativi di Cgil-Cisl-Uil Fvg Emanuele Iodice, Luciano Bordin e Claudio Cinti, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Trieste, alla presenza dei responsabili regionali dei patronati Inca-Cgil, Inas-Cisl e Ita-Uil, Claudio Ceron, Stefano Cattarossi ed Ester Sau.
I tagli previsti dalla legge di stabilità decurteranno di oltre un terzo le uniche entrate dei patronati, rendendone insostenibile il peso per i sindacati e le assoziazioni di categoria, sulle cui spalle ricade già oggi circa il 70% dei costi. Una riduzione dei servizi sarà quindi inevitabile, con grave danno non soltanto per gli utenti, ma anche per gli enti previdenziali, che trovano oggi nei patronati un supporto indispensabile per la propria azione, a maggior ragione dopo la telematizzazione dei servizi Inps. Telematizzazione che non ha tenuto conto della scarsa diffusione del computer e di internet tra la popolazione anziana, determinando un incremento esponenziale del numero di pensionati che ricorrono alla consulenza e all’assistenza dei patronati.
Da qui l’avvio di una campagna nazionale promossa dai patronati dei sindacati confederali e delle Acli, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo dei patronati, che nei 6.300 uffici aperti sul territorio nazionale e nelle 330 sedi estere garantiscono oltre cento tipi di prestazioni previdenziali e assistenziali, dalle pensioni alle pratiche infortunistiche e di malattia, dagli ammortizzatori socialialle domande d’invalidità. Non è lo Stato che sostiene i sindacati attraverso i patronati, ma sono i patronati a garantire servizi indispensabili ai cittadini con un risparmio per le casse pubbliche di oltre 650 milioni all’anno, tra personale, costo delle sedi e dei servizi. Ecco perché tagliare il fondo patronati, oltre che inaccettabile e dannoso per lavortatori e pensionati, già duramente colpiti dalla crisi, è anche una scelta miope in termini economici, che il sindacato contrasterà con determinazione a tutti i livelli, prima di tutto informando l’opinione pubblica attraverso iniziative ad hoc: su tutte le giornata della tutela, che verrà promossa il 15 novermbre in centinaia di piazze italiane per sensibilizzare i cittadini sul ruolo dei patronati.