Ospedali riuniti, le perplessità di Cgil-Cisl-Uil Pordenone

Le organizzazioni sindacali, più volte nei giorni scorsi, hanno con dati e cifre argomentato una situazione di pesante criticità riguardante la sanità pordenonese, senza ottenere rassicurazioni sulle questioni denunciate. La delibera della Giunta regionale dell’8 novembre scorso, riguardante le Linee di Gestione 2011, ovvero gli indirizzi della programmazione annuale, finalmente pubblicate questa notte, conferma le perplessità ed i timori già espressi.
Abbiamo anche detto che assieme ai numeri serve indicare gli obiettivi di salute e come si intende rimuovere i ritardi della programmazione sanitaria e le criticità descritte nel piano socio-sanitario regionale, approvato a marzo di quest’anno, che riguardano ugualmente questo territorio. Questo perché le risorse pubbliche, frutto del contributo di tutti coloro che pagano le tasse, debbono essere collegate a obiettivi e a verifiche di risultato. Maggiormente in una situazione di crisi.
Abbiamo anche chiesto di spiegare che cosa vuol dire più soldi a Pordenone in assenza di un prospetto di dettaglio che esponga la distribuzione aziendale delle risorse negli anni, evidenziando le differenze e le cause delle stesse. Abbiamo già detto che il piano socio-sanitario doveva essere più chiaro sul tema delle risorse e sui criteri di ripartizione: stiamo verificando la fondatezza di quella richiesta.
Sappiamo che anche quest’anno ci saranno nuovi tagli al personale, con conseguenze pesanti sui servizi e sulle prestazioni ai cittadini, perché sono state deliberate le stesse regole dello scorso anno con due aggravanti: che la base di calcolo sarà quella già decurtata del 2010 e che gli enti dovranno prioritariamente garantire l’assorbimento dei costi delle assunzioni di personale effettuate nel 2010 (il cosiddetto effetto trascinamento). Ciò significa che sono escluse categoricamente assunzioni per lo sviluppo di nuovi servizi e la copertura del turn-over avviene nel limite della spesa disponibile e della capacità di far fronte a tutti i costi da coprire. La conseguenza è l’impossibilità di avviare nuovi servizi e la contrazione di quelli esistenti.
Parlare solo ed esclusivamente, in questa situazione, di piano di fattibilità degli ospedali riuniti appare limitativo e fuorviante, anche perché non ci sono le condizioni per liberare nuove risorse e i vincoli che si prospettano rischiano di compromettere irrimediabilmente i servizi territoriali e la prevenzione, dove prevenzione per noi significa innanzitutto più salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Confermiamo la necessità di aprire un vero confronto di merito con tutta la comunità pordenonese e quindi anche con il sindacato. Lo chiediamo alla Regione ed anche agli enti locali, perché la discussione non può essere riservata solo ad alcuni e non può riguardare solo il sistema ospedaliero, tralasciando del tutto i temi della prevenzione e dell’assistenza territoriale, che costituiscono, al contrario, assi portanti di una seria programmazione della salute.
Sappiamo che il Presidente della Giunta regionale sarà a Pordenone domani per inaugurare la nuova risonanza magnetica. Più che per tagliare nastri è l’occasione per fare chiarezza su tutti i temi posti e rispondere esaurientemente ai lavoratori ed alle lavoratrici ed ai cittadini ed alle cittadine di questa provincia. In ogni caso Cgil-Cisl Uil-nei prossimi giorni promuoveranno specifici incontri con i consiglieri regionali eletti in questa provincia e con i sindaci dei capoluoghi di ambito.