Monfalcone, sconfessati gli allarmismi sulla centrale A2A

Ha fatto benissimo la Rsu della Centrale di Monfalcone a chiedere verità e certezza sul futuro, e la risposta è arrivata a stretto giro dal rapporto dell’Arpa regionale. I dati pubblicati dalla stampa il 25 ottobre scorso hanno fatto chiarezza circa i risultati delle verifiche sui fumi della centrale, tanto da far titolare “in regola i metalli pesanti emessi dalla centrale”.
Il direttore dell’Arpa ha dichiarato “tutti i valori presi in esame, in ordine ai metalli pesanti, risultano ampiamente al di sotto dei parametri imposti dall’Aia. Per alcuni come il mercurio, siamo ai limiti della rilevabilità”. Per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici “la somma di questi idrocarburi risulta inferiore di 2 o 3 ordini di grandezza rispetto ai limiti”. Questi dati confermano quanto da tempo sosteniamo, e contiamo che l’autorevolezza e la terzietà delle autorità che hanno effettuato le verifiche, possa definitivamente bonificare la palude dentro cui si tentava di far precipitare il territorio.
Sgombrato il campo dalle strumentalizzazioni, è necessario riprendere la discussione sul futuro della centrale, in maniera seria e pacata, e noi riteniamo che il progetto presentato da a2a sia una buon punto di partenza, perché: · il nuovo gruppo, realizzato in sostituzione di quelli vecchi a carbone ed utilizzando le migliori tecnologie disponibili, permetterà di abbattere in maniera significativa gli attuali livelli di inquinanti, che ricordiamo l’Arpa ha certificato essere ampiamente sotto i parametri imposti dall’Aia · il previsto teleriscaldamento permetterà di ridurre uno dei principali fattori inquinati del territorio ovvero il riscaldamento domestico, che secondo i dati Arpa incide per ben il 30% mentre il traffico su strada incide addirittura per il 44%, le attività industriali tutte incidono soltanto, si fa per dire, per l’11% · finalmente sarà possibile realizzare il carbonile coperto con strutture protette · sarà possibile garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
Condividiamo inoltre l’appello della Rsu sulla necessità di affrontare il tema del rispetto dell’ambiente in maniera seria e responsabile, partendo dai principali fattori inquinanti, il traffico stradale ed il riscaldamento domestico, senza tralasciare le attività industriali.
Le segreterie regionali Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uilcem Uil