Metalmeccanici, il 20 aprile primo stop per il contratto

Sciopero generale di 4 ore per mercoledì 20 aprile: Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil rispondono così allo stop del negoziato sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro imposto dall’intransigenza di Federmeccanica e Assistal. La massiccia mobilitazione in programma segna un momento “storico”: dopo 8 anni, infatti, le tre sigle sindacali dei metalmeccanici scenderanno in piazza in modo unitario, a sostegno del contratto.
La decisione è arrivata a seguito dell’incontro dello scorso 24 marzo e all’impossibilità di accettare, da parte dei sindacati, la proposta “irricevibile” sul salario e sul sistema contrattuale, che non riconosce nessun aumento al 95% della categoria.  «In questo modo – spiegano i segretari regionale di Fiom, Fim e Uilm, Giampaolo Roccasalva, Sergio Drescig ed Ezio Tesan, ricordando che lo sciopero interesserà in Friuli Venezia Giulia circa 40mila lavoratori del comparto – non si garantisce il reale potere d’acquisto del salario per tutti i metalmeccanici. Di più: scioperiamo perché le aperture di Federmeccanica sono assolutamente insufficienti e nascondono il vero obiettivo di cancellare il contratto nazionale, che invece va difeso»
La giornata di mobilitazione nazionale si articolerà in Friuli Venezia Giulia in una serie di manifestazione e iniziative unitarie, a partire dall’attivo unitario di mercoledì 6 aprile a Cordenons (ore 9.30 – Auditorium Brascuglia – Centro Culturale Aldo Moro, via Traversagna 4) al quale parteciperanno anche i tre segretari nazionali di categoria, Roberta Turi (Fiom), Nicola Alberta (Fim) e Luca Colonna (Uilm).
“Il nostro obiettivo, a sei mesi dall’avvio del negoziato – incalzano Roccasalva, Drescig e Tesan – è quello di far cambiare e superare le rigidità confermate, anche all’ultimo incontro, dai presidenti di Federmeccanica a Assistal, e che di fatto impediscono di realizzare un buon contratto per tutti i lavoratori metalmeccanici e non soltanto per il 5% di loro”.
Tra le richieste portate avanti da Fiom, Fim e Uil, oltre alle rivendicazioni salariali, ci sono anche relazioni industriali piè qualificanti, l’estensione della contrattazione di II livello su tutti gli aspetti che riguardano la prestazione lavorativa, un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro, la tutela dell’occupazione e nuovi investimenti, indispensabili accanto ad una nuova politica industriale, assente nel nostro Paese.
Passaggi ritenuti imprescindibili se si guarda anche al quadro del settore e dell’industria, in generale, che nel periodo 2011-2014 ha perso in modo sostanziale, anche in Friuli Venezia Giulia, di valore aggiunto, segnando un -6,9% (e un -5,1% rispetto all’occupazione), a fronte di un più tenue -2,3% dell’andamento economico complessivo.