Lavoro in Fvg: su assunzioni e partite Iva i primi effetti Covid
In Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2020 il numero di occupati si attesta a 513.800, un valore sostanzialmente analogo a quello del trimestre precedente e superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (496.900 unità). Lo evidenzia Alessandro Russo, ricercatore dell’Ires Fvg, che ha rielaborato dati Istat, del ministero del Lavoro e dell’Economia. A differenza di quanto rilevato a livello nazionale, dunque, le stime dell’istituto sul mercato del lavoro regionale non sembrano ancora risentire dell’impatto negativo dell’emergenza sanitaria. Bisogna comunque considerare che lo stesso Istat segnala la provvisorietà dei dati, influenzati dalle difficoltà della rilevazione cominciate nell’ultima settimana di febbraio. Inoltre si possono ricordare gli ingenti interventi messi in campo dal governo per sostenere l’occupazione, a partire dalla cassa integrazione (in regione sono state autorizzate oltre 21 milioni di ore nei primi quattro mesi dell’anno) fino al blocco dei licenziamenti. Pertanto si può prevedere che nel secondo trimestre si registrerà un’evoluzione negativa, tenendo anche conto delle notevoli difficoltà del settore turistico (uno dei più colpiti) e della mancata attivazione di una parte consistente dei rapporti di lavoro stagionali tipici del periodo. Per completare il quadro si può anche rilevare che, in base ai dati diffusi dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nel primo trimestre del 2020 il numero di nuove assunzioni è in calo di quasi il 10% su base annua (ma ovviamente la diminuzione è concentrata nel mese di marzo) e le cessazioni dei rapporti di lavoro sono leggermente aumentate (+3%).
Gli inattivi sono in aumento
Fatte queste premesse che inducono alla cautela nell’interpretazione dei dati, si può osservare che il numero di persone in cerca di occupazione in Fvg nel primo trimestre 2020 supera di poco le 33.400 unità, in diminuzione sia su base tendenziale (nello stesso periodo dello scorso anno era pari a 34.400) sia rispetto al trimestre precedente (35.300 unità). Il tasso di disoccupazione regionale nel primo trimestre è pari a 6,1%, ma per la componente femminile supera l’8%.
Il numero di inattivi in età lavorativa (211.600 tra 15 e 64 anni), ossia coloro che non lavorano e nemmeno sono attivamente alla ricerca di un nuovo impiego, risulta invece in aumento rispetto al quarto trimestre del 2019, quando si attestava a quota 210.200. Si tratta di un numero che sembra destinato ad aumentare sensibilmente nel secondo trimestre del 2020, come è avvenuto a livello nazionale, data la fase di eccezionale difficoltà e la gradualità che sta caratterizzando la ripresa delle attività produttive. Le limitazioni legate al periodo di lockdown hanno infatti reso molto difficile, se non quasi impossibile, la ricerca di un’occupazione, per effetto dei maggiori carichi familiari (soprattutto per le donne con figli, a seguito della chiusura delle scuole), delle forti limitazioni agli spostamenti, del blocco dell’attività di molti settori produttivi.