Landini da Pordenone: ridurre le tasse su lavoro e pensioni

Non
solo quota 100, ma l’intera questione delle modifiche alla Fornero.
La detassazione degli aumenti
salariali e il rinnovo dei contratti pubblici. La rivalutazione delle
pensioni, anche attraverso l’estensione della quattordicesima, la
lotta all’evasione fiscale. Queste le grandi priorità che la Cgil
chiede al Governo di affrontare, «non solo con la nuova legge
Finanziaria, ma anche con un disegno chiaro sulle linee delle leggi
di bilancio dei prossimi tre anni», come ha spiegato il segretario
generale Maurizio Landini, intervenuto oggi al centenario della
Camera del lavoro di Pordenone. «La grande priorità – ha
dichiarato – è di ridurre la tassazione sul lavoro per aumentare i
salari reali. Le risorse per farlo ci sono, a partire dall’impegno
a ridurre i 109 miliardi di evasione fiscale, di cui 35 solo di iva».
Al
centro del tavolo con il Governo, naturalmente, anche il grande tema
delle politiche industriali. Landini, in attesa dell’incontro
convocato dal ministero per il prossimo 18 ottobre, valuta
positivamente alcuni segnali del Governo, come l’apertura del
tavolo sul contrasto agli infortuni sul lavoro (una strage che ha
mietuto 17 mila vittime negli ultimi 12 anni): «E’ fondamentale
adesso far ripartire l’economia, attraverso una strategia di
politica industriale e facendo partire i cantieri sulle grandi opere:
ce ne sono fermi 70-80, importanti non solo per dare lavoro ma perché
riguardano strade, ferrovie, infrastrutture sociali come asili,
scuole e ospedali. Altrettanto fondamentale è ragionare su come
favorire la riconversione del nostro sistema industriale verso
produzioni a elevato contenuto tecnologico e basso impatto
ambientale».
Quanto
al fronte dei contratti, la Cgil rivendica azioni concrete del
Governo non solo sul rinnovo dei contratti pubblici, che coinvolge
oltre 3 milioni di lavoratori, ma anche sulla detassazione degli
scatti salariali dei prossimi rinnovi dei contratti privati, la cui
platea sfiora i 10 milioni di persone. Sul tavolo, naturalmente,
anche il nodo degli ammortizzatori sociali, che per il segretario
generale vanno potenziati «per evitare che questa nuova fase di
rallentamento economico produca un’ondata di licenziamenti».