Landini: “Investimenti fermi, mancano politiche per la crescita”

«L’allarme crescita zero non è solo di Confindustria. Per
denunciare l’assenza di politiche industriali il sindacato è sceso
in piazza il 9 febbraio scorso ed è pronto a nuove iniziative. Già
lo scorso autunno, del resto, avevamo duramente criticato i limiti di
una manovra finanziaria regressiva, incapace di far ripartire gli
investimenti pubblici e privati. L’Italia sta pagando anche questo,
e non soltanto gli effetti di una congiuntura internazionale
negativa». Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, da
Udine, ribadisce così le critiche della Cgil alle politiche del
Governo. Un giudizio che non cambia neppure dopo il varo del decreto
sblocca cantieri
da parte del Consiglio dei ministri: «Una norma
vaga, perché approvata con la formula “salvo diverse intese”, e
perché non farà ripartire i cantieri. Se l’obiettivo,
condivisibile, è quello di sbloccare le opere pubbliche, lo
strumento scelto è sbagliato, perché si torna al modello della
legge Lunardi, al general contractor e si rimette mano al codice
degli appalti, aumentando il rischio di illegalità nel sistema».
Strumenti sbagliati per obiettivi giusti, dunque,
e la valutazione è la stessa anche in merito al reddito di
cittadinanza
, «non per le risorse messe in campo – spiega il
segretario – ma perché questa è una misura che, oltre a
penalizzare le famiglie numerose e a discriminare i migranti, non
affronta l’altro grande problema, che è quello della crescita del
lavoro povero e della debolezza del welfare. La povertà, infatti,
non è soltanto un problema legato al reddito, ma anche alla carenza
dei servizi pubblici come la sanità, l’assistenza, gli asili
nido». Quanto a quota 100, Landini ribadisce le priorità
dettate dalla piattaforma Cgil-Cisl-Uil, «perché serve una
revisione complessiva della legge Fornero – spiega – per dare
risposte anche sui problemi dei lavori gravosi, delle pensioni dei
giovani e delle donne, sulla nostra richiesta di accesso alla
pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età».
Tra i temi sul tavolo anche quello della Via
della seta
, sul quale l’attenzione è molto alta in Fvg per il
ruolo del porto di Trieste. «Siamo favorevoli agli investimenti,
anche se vengono dalla Cina – ha commentato -ma bisogna definire
il quadro di regole entro le quali questi investimenti vengono
portati avanti. Questo è un tema cruciale, perché siamo di fronte a
una ridiscussione degli equilibri economici e commerciali globali, di
fronte al quale l’Europa non riesce purtroppo a dare una risposta
forte, quasi che fosse una questione di carattere nazionale o
addirittura locale».
Confermata, infine, la presenza della Cgil alla
manifestazione sui diritti civili in programma sabato a Verona:
«Scenderemo in piazza anche noi per dire no a un modello regressivo
di famiglia, famiglia che per noi dev’essere fondata sulla
tutela della libertà e dei diritti civili».