I sindacati di Fvg e Slovenia insieme per la cooperazione

Valorizzare il sistema dei porti dell’alto Adriatico, promuovere scelte condivise sulle grandi infrastrutture di comunicazione, sulle reti di ricerca scientifica e sul turismo. Queste le priorità che i sindacati di Friuli Venezia Giulia e Slovenia rivendicano nei confronti dei governi nazionali, regionali e delle amministrazioni locali, in un documento unitario che è stato presentato oggi a Trieste e a Capodistria, nel corso del tradizionale incontro transfrontaliero promosso dal Consiglio sindacale interregionale Nordest in occasione del Primo Maggio.
Invece della consueta sede di Fernetti, l’incontro si è tenuto quest’anno sulla rotta Capodistria-Trieste, a bordo della motonave Mb-Portorož, che ha fatto la spola tra i due porti. «Abbiamo scelto il confine marittimo – ha spiegato il presidente del Csi Nordest Roberto Treu – perché il mare può è deve favorire l’integrazione economica tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, come elemento chiave di una strategia comune sulle grandi infrastrutture di comunicazione, sulle politiche energetiche e ambientali, sul turismo».
Nella stessa ottica il documento del Csi sollecita «la realizzazione di veri e propri patti territoriali transfrontalieri di sviluppo per  sviluppare la cooperazione economica, creare nuove opportunità di rilancio dell’occupazione e per arginare, attraverso lo specifico riconoscimento del lavoro frontaliero, il fenomeno del lavoro nero e irregolare».
Richieste queste che sono state presentate anche ai candidati sindaci Roberto Cosolini e Roberto Antonione, che hanno incontrato i sindacati alla Stazione Marittima di Trieste. «Quella della cooperazione transfontaliera – secondo Cosolini – è una strada obbligata per Trieste – anche per riuscire a superare le storiche divisioni che continuano a segnare la nostra realtà politica e sociale» Antonione, da parte sua, ha ipotizzato la costituzione di un  Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) tra Trieste e Capodistria, «per avviare programmi di cooperazione transfrontaliera che potrebbero anche essere supportati da risorse comunitarie».