Giuliana Pigozzo al vertice della Cgil Pordenone

È Giuliana Pigozzo la nuova segretaria generale della Cgil di Pordenone. Eletta oggi a larghissima maggioranza dal direttivo provinciale (50 favorevoli, 2 contrari, 2 astenuti), Pigozzo è la prima donna, in regione, ad assumere la guida di una Camera del lavoro. A Pordenone subentra al segretario uscente Emanuele Iodice, che nel luglio scorso è entrato a far parte della segreteria regionale guidata da Franco Belci. Con la nomina di Pigozzo si completa la segreteria provinciale, dove figurano ben tre donne: la stessa Pigozzo, Susanna Pellegrini e Carla Franza, oltre al segretario organizzativo Flavio Vallan. 
Giuliana Pigozzo, 56 anni, è iscritta alla Cgil dal 1973. Negli ultimi otto anni ha fatto parte della segreteria regionale,  dove ha seguito le politiche del welfare, della formazione e delle pari opportunità. In passato Pigozzo era stata anche funzionaria degli uffici vertenze, del centro di assistenza fiscale, e infine, prima dell’approdo alla Cgil regionale, avava fatto parte della segretaria provinciale del pubblico impiego e della Filcams, la categoria che rappresenta i lavoratori dei servizi e del commercio. 

«Questa nomina – ha dichiarato Pigozzo di fronte al direttivo – arriva in un momento estremamente difficile per il tessuto produttivo e occupazionale della provincia, dove la crisi, tra posti di lavoro persi e lavoratori toccati dagli ammortizzatori sociali, ha colpito il 20% della forza lavoro. Un impatto maggiore rispetto a quello subito dalle altre province: lo dice anche il ricorso alla cassa integrazione, con Pordenone che assorbe il 36% delle ore autorizzate quest’anno dall’Inps, a fronte di una forza lavoro che rappresenta il 27% di quella regionale. E a pagare questa situazione sono soprattutto i giovani e le donne, che evidenziano un fortissimo tasso di uscita dal mercato del lavoro». Da qui, ha aggiunto Pigozzo, la necessità di trovare anche a livello provinciale sedi di confronto fra enti locali, mondo del lavoro e associazioni imprenditoriali. 

L’altra grande priorità è costituita dal welfare. «L’unica vera risposta agli squilibri territoriali nella distribuzione delle risorse socio-sanitarie e sulla questione ospedali riuniti – ha detto la neosegretaria – sta in un’efficace programmazione a livello regionale, che parta dalla definizione di livelli essenziali di assistenza da garantire in modo omogeneo su tutto il territorio del Fvg. Questo anche attraverso il rafforzamento dei servizi socio-sanitari sul territorio e della prevenzione, soluzione obbligata per un servisio sanitario ancora troppo sbilanciato sulla spesa ospedaliera».