Docenti, dall’ufficio scolastico regionale risposte deludenti

Nei giorni scorsi si è svolto il previsto incontro tra le segreterie regionali dei sindacati della scuola e l’ufficio scolastico regionale, per l’informativa sugli organici del personale docente della scuola secondaria di II grado del Friuli Venezia Giulia relativi all’anno scolastico 2009/10. Nell’occasione l’Usr ha comunicato quale sarà la ripartizione delle cattedre tra le diverse province del Friuli Venezia Giulia.
Flc Cgil, Cisl Scuola, il Scuola e Snals-Confsal giudicano carente l’informativa fornita dalla direzione regionale, la quale ha indicato in modo incompleto sia il numero delle classi previste nella nostra regione per l’a.s. 2009/10 sia quello delle classi richieste dai dirigenti scolastici, impedendo così, di fatto, ai sindacati di valutare con precisione a quali costi saranno realizzati i tagli dei posti in organico.
La direzione non ha neppure fornito indicazioni circa l’andamento a livello regionale delle iscrizioni suddivise tra i diversi indirizzi di studio. Cosi facendo l’organismo non svolge, nei fatti, quella che è la sua funzione istituzionale e rende inefficace l’informazione e rituale la successiva concertazione. Non risulta comprensibile in quale modo la direzione procederà ad applicare le indicazioni della circolare ministeriale n. 38 del 2 aprile 2009 e dello schema di decreto interministeriale relativo agli organici 2009/10. Giova ricordare, in proposito, che i tagli in regione superano i 150 posti a fronte di un incremento generale di più di 300 alunni. Essi sono distribuiti tra le province, in modo tale che Gorizia perde 17 posti, Pordenone 39, Trieste 30 e Udine 66.
Con riferimento a questo ordine di scuola, i sindacati hanno rilevato che la presenza di alcune mancanza innovazioni normative, peraltro parziali e non consolidate, dato il rinvio della riforma all’anno scolastico 2010/11, rende particolarmente complesso e delicato ogni intervento.
In sostanza Cgil, Cisl, Uil, e Snals esprimono forte dissenso rispetto alle scelte fatte a livello ministeriale ed alla proposta di definizione degli organici della scuola secondaria di ° grado  presentata dall’ufficio scolastico regionale del Fvg per il prossimo anno scolastico, perché insufficiente a coprire le richieste delle scuole e delle famiglie e perché mette a rischio la sicurezza nelle aule a causa del loro affollamento.
In conclusione e con riferimento a ciò che sta avvenendo nel sistema scolastico nel suo complesso, pur a conoscenza che gli organici del personale della scuola sono riserva di legge, i sindacati ritengono che quella che viene definita “emergenza educativa” non possa essere affrontata con la decurtazione del tempo scuola e con i tagli al personale. Si vuole far passare i tagli come uno strumento  per un nuovo progetto di scuola, ma per ora restano solo le riduzioni di posti e l’impoverimento complessivo del servizio scolastico.
Ricordiamo a chi ha responsabilità di governo, che la Costituzione deve garantire la scuola a tutti e che la scuola stessa è un’istituzione al servizio della crescita delle persone e dello sviluppo della collettività del Paese, dei cittadini e del territorio in cui opera.
Cambiare il modello educativo esistente, semplificandolo e operando tagli  indiscriminati non può essere considerata una “Riforma”, ma significa abbandonare i nostri figli e il nostro Paese ad un futuro incerto e caratterizzato da scarse aspettative. Ad ogni buon conto occorre ribadire, per opportuna chiarezza, che la riduzione dei posti in organico non viene assorbita da eventuali pensionamenti, poiché i tagli non sono virtuali e il sistema scolastico della nostra regione sarà costretto ad operare con diverse centinaia di persone in meno tra docenti e Ata. I tagli sono tagli e tali restano.
Natalino Giacomini (Flc Cgil), Donato Lamorte (Cisl Scuola), Ugo Previti (Uil Scuola), Giovanni Zanuttini (Snals Confsal)