Crisi e diritto alla salute, assemblea pubblica a Pordenone

La salute è ancora un diritto? Questo l’attualissimo tema dell’assemblea
pubblica in programma a Pordenone domani, mercoledì 8 maggio, su iniziativa
della Cgil provinciale, con gli interventi del responsabile nazionale del
dipartimento welfare Cgil Sandro Del Fattore, del segretario regionale Franco
Belci, di Giorgio Simon, direttore del distretto sanitario Est dell’Ass 6 Friuli
occidentale, e di Salvatore Guarneri, direttore generale dell’Asp La Quiete di Udine.
Tra gli interrogativi al centro del dibattito anche quello del rapporto tra
diritto alla salute e impiego degli utili delle aziende sanitarie. Utili spesso
anche consistenti, come evidenziano in questi giorni i bilanci 2012 di diverse
aziende sanitarie e ospedaliere regionali, tra cui anche quelle di Pordenone. «E’
un tema – spiega la segretaria della Cgil Pordenone Giuliana Pigozzo – sul
quale attendiamo risposte convincenti da chi governa la sanità pubblica, anche
perché il nostro sistema socio-sanitario ha retto in questi anni con le risorse
risparmiate sul rinnovo dei contratti nazionali e con il blocco del turn-over dei
lavoratori. L’esistenza di utili, inoltre, porta il potenziale rischio di
giustificare, per il futuro, un minor trasferimento di risorse alle aziende da
parte della Regione. Se è vero come è vero che la crisi ci impone di mettere in
sicurezza il sistema socio, però, la prima preoccupazione di un dirigente deve
essere quella di potenziare i servizi e le prestazioni esistenti, la loro
qualità e le tante professionalità disponibili».
Tra le possibili nuove iniziative da finanziare, per la Cgil, quelle sulla prevenzione
delle malattie professionali e di contrasto alle patologie da lavoro. «E’ da
quasi un anno – spiega ancora Giuliana Pigozzo – che le parti sociali stanno
discutendo ed elaborando un progetto con le due aziende della provincia,
sanitaria ed ospedaliera. A
finanziare il progetto, finora mai decollato, potrebbero essere le risorse
provenienti dalle sanzioni introitate dall’attività di vigilanza delle Aziende
sanitarie nei luoghi di lavoro, risoprse delle quali chiediamo invano la
rendicontazione da diversi anni. Adesso non ci sono più alibi, perché la
prevenzione e i servizi territoriali sono gli anelli debolui del sistema e
vanno assolutamente potenziati. Così come vanno rapidamente monitorati i
livelli essenziali di assistenza, includendovi quelli assistenziali: una
valutazione, questa, che deve pesare quanto quella sui bilanci».

La stessa discussione sul nuovo ospedale di
Pordenone, altro grande tema al centro del dibattito, dovrà essere per la Cgil «un’occasione per favorire
il passaggio a una nuova organizzazione del sistema socio-sanitario, basata sul
rafforzamento dei servizi territoriali e della prevenzione»